Arrivo buon ultimo dopo gli ottimi consigli che hai già ricevuto, questo è il mio modo di andare in acqua e le mie opinioni sull'argomento di cui sopra.
Io uso due tipi di piombo mobile, il saplast, che si sfila se messo in trazione, dopo modifica perchè mi è caduto e si è aperto in 2 gusci, ho bucherellato il piombo col trapano per alleggerirlo salvando il meccanismo di plastica che fa da sgancio, poi l'ho rimontato e funziona benissimo, va bene anche da 1kg senza alleggerirlo, con mare mosso però è più a rischio di sfilarsi continuamente e, se fa resistenza perchè magari si è incastrato tra due rocce, non deve essere sottoposto a trazioni forti perchè si potrebbe strappare via la plastica dello sgancio, rendendolo inutilizzabile perchè si snerva; poi uso un pedagno omer da 750gr, facile e affidabile, avendo l'aggancio in inox non ha i problemi del seatec, quello postato prima, che è tutto piombo e facile a deformarsi con gli urti, si potrebbe trovarselo troppo stretto quando serve, io l'ho messo a riposo; per la sagola uso il nylon negli ultimi 5 metri, non troppo sottile perchè si impiglia ovunque e diventa ingestibile, a meno di non pescare entro 5/6mt, poi uso un tubicino, quello rosso della mares o quello per gli acquari, chiuso ai due capi, che galleggia, non va bene ovviamente per trazionare cernie e ricciole ma rimane alto, potrebbe essere visibile ma la pelle è mia; sconsiglio quasi sempre, invece, la sagola elastica: è vero che l'allungamento può essere provvidenziale per i problemi in argomento però, per l'uso normale, se si usa la omer, che è solo un tubicino di gomma, si secca e diventa fragile rapidamente, almeno l'altro modello, non ricordo se salvimar o altra marca, ha all'interno un sagolino che, in caso di rottura, mantiene il collegamento con la boa, poi comunque, in caso di vento, la boa va dove le pare, si arrampica sugli scogli come uno scoiattolo e trazionare la sagola elastica serve a nulla perchè si continua ad allungare fino a 3/4 volte e la boa, come avesse conquistato autocoscienza, sceglie itinerani da capra, se si hanno scogli vicino ogni 2x3 occorre recuperarla, salvo fuggire di nuovo appena sente profumo di liberta, a maggior ragione se trattasi di plancetta più pesante o che ha più superfice esposta al vento, va bene solo con le microboe o lontani da ogni scogliere non a picco; giusto pedagnare e pescare intorno, dipenderà dalle condizioni di mare e vento e del fondale, però la condizione indispensabile è contattare ogni tanto con una mano la sagola sia a galla prima di immergersi sia quando si aggira uno scoglio per eventualmente sganciarla subito, sia dare uno sguardo indietro per controllare dov'è prima di risalire, potrebbe essere passata sotto uno sperone di roccia o, meno importante, essersi bloccato il nylon tra il longherone e la pala della pinna, e comunque dare un'occhiata e guidarla in risalita, potrebbe comunque bloccarsi contro una piccola asperità o con un riccio, meno peggio se non per lui
CITAZIONE (julio.7 @ 4/2/2019, 12:58)
In merito alle reti e cime lasciate sul fondo ti consiglio di procurarti un tagliasagole da portare con te, sono fatti ad uncino e proprio questa forma ti permette di tranciarle anche quando non riesci a vedere la cima ma la senti solo con il contatto visto che devi solo tirare, senza non vado mai a pesca in salutone subbi
Condivido questo discorso, io metto sia un tagliasagole che un coltellino, entrambi corti e molto piatti, sugli spallacci dello schienalino, abbastanza in alto da non strisciare a strusciapanza ma alla portata di entrambe le mani, cosa per me importantissima, serve sia in caso di preda da finire, sia soprattutto in emergenza; naturalmente coltelli sempre affilati ed efficenti.