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| CITAZIONE (montalbano_ @ 29/4/2016, 05:15) Post abbastanza maturo nonostante la tua giovane esperienza, devo dire che oltre al tipo di pesca alla quale ti rivolgi hai anche sviluppato una matura analisi delle concause che a volte determinano l'esito di ogni battuta di pesca. Sparare dove effettivamente si vorrebbe con i pesci in fuga ed altre variabili d'ambiente che influenzano il fattore precisione non è facile, Con il tempo ed un po' di esperienza arriverai a risultati soddisfacenti. Quello che mi sento di dire in questo post, partendo dal basso della mia modestissima esperienza e delle mie limitate capacità di pescatore è di sparare solo quando si ha la certezza di essere a tiro , non per smania di successo ma per evitare di condannare a morte delle creature senza potersene cibare. Personalmente ho capito qualcosa in più sui punti di miglior tenuta pulendo i pesci. Nozioni di anatomia dei pinnuti da autodidatta. Altro fattore importante volge uno sguardo alle attrezzature. Asta di sezione adeguata, doppia aletta se cerchiamo prede significative, sagole che siano serie e non fili da ricamo. Per etica la preda va soppressa, fa parte del rispetto verso il mare è la vita. Per evitare vistosi squarci in testa adotto da una ventina d'anni la tecnica della puntura del cervello. Con lo spillone porta pesci o lo stiletto punto a recidere il cervello attraverso il parlato del pesce e non la testa, quindi dalla bocca verso la testa senza perforare ulteriormente. Per ultimo ti consiglio di abituare il tuo essere predatore a saper rinunciare alla preda che implica uno sforzo estremo a fine apnea, nel caso di un tuffo andato a vuoto ,spesso dopo aver accennato i primi metri di risalita può capitare di avvistare una preda, ebbene mai invertire per ridiscendere! Piuttosto risali e studia una strategia per il tuffo successivo, il mare è generoso ci sarà occasione. Impara sempre a saper perdere con il sorriso sulle labbra. Stra
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