CITAZIONE (Marcoblu @ 21/3/2014, 14:29)
Sto seguendo con molto interesse questa discussione visto che approfondisce molti aspetti che, seppur menzionati in altri post o riviste, non sono mai stati approfonditi abbastanza.
Molto utili soprattutto le esperienze di chi ha potuto provare in prima persona diverse pinne e ne spiega le differenze (ovviamente sono pareri in buona parte soggettivi, ma comunque molto istruttivi a mio avviso).
Cosimo, condivido in buona parte quanto scrivi e mi piace il tuo modo di esporre, pero' devo contraddirti riguardo la riga finale del tuo ultimo intervento: e' vero che le scarpette C4 un tempo erano utilizzabili solo con le pale della ditta medesima, ma di recente alcune aziende stanno iniziando a produrre pale compatibili.
Ad es., correggetemi se sbaglio, la stessa GFT dovrebbe avere in catalogo pale per scarpette C4.
Poi c'e' un'altra ditta che al momento non ricordo.
Tornando al discorso "pinne lunghe = pesca o apnea pura?" io, da pescatore, sono dell'idea che si una pinna lunga (Alemanni o Blue Flap) sia utilizzabile in qualsiasi frangente ma, personalmente, la impiegherei solo per un certo tipo di pesca, ossia dai 10-15 m in giu' (se facessi questo tipo di pesca diciamo "estrema", come te).
Questo e' indubbiamente il loro campo ottimale di impiego.
Una pinna piu' corta, o meglio medio-lunga, e' vero che spinge un po' meno (poi dipende dal modello, ma ipotizziamo una di fascia alta in carbonio tipo Anax-Mustang-GFT-ecc..) ma ingombra anche meno, quindi per una pesca mista aspetto-agguato-tana entro i 15 metri, ossia profondita' relativamente impegnative, io che sono un pescatore medio non considererei mai l'acquisto di una pinna lunga perché ok mi aiuta in discesa/risalita/corrente ma quando mi sposto agguatando o strisciando mi ostacola anche di piu' e per il mio modo di pescare il gioco non varrebbe la candela, mentre tu che peschi abitualmente ben piu' fondo ti orienteresti istintivamente verso la categoria precendente (p. lunghe).
E visto che la discussione ha preso un aspetto tecnico direi che sia d'obbligo anche confrontare le caratteristiche dei modelli considerati (vi invito a riflettere sul rapporto lunghezza/larghezza dei primi 3):
Alemanni Speedy
Inclinazione pala: 27°
Durezza: Extra Soft - Soft - Medium
Dimensioni: Larghezza cm 21,5 - Lunghezza cm 90
Peso: Morbida gr 400 - Dura gr 480
C4 Blu Flap
Inclinazione pala: 29°
Durezza: 25 Soft - 30 Medium - 40 Hard
Dimensioni: Larghezza cm 20,7 - Lunghezza cm 87
Peso: ?
C4 81 VGR
Inclinazione pala: 25°
Inclinazione scarpetta: 3°
Durezza: 25 Soft
Dimensioni: Larghezza cm 19 - Lunghezza cm 92,3
Peso: ?
C4 Mustang 3
Inclinazione pala: 25°
Inclinazione scarpetta: 3°
Durezza: 25 Soft - 30 Medium - 40 Hard
Dimensioni: Larghezza cm 19 - Lunghezza cm 84,2
Peso: circa 1 kg cad (pala + scarpetta)
C4 729 Mustang
Inclinazione pala: 29°
Inclinazione scarpetta: 3°
Durezza: 25 Soft - 30 Medium - 40 Hard
Dimensioni: Larghezza cm 20 - Lunghezza cm 85,5
Peso: circa 1 kg cad (pala + scarpetta)
Anax XXOne
Inclinazione pala: ?
Durezza: SS (Super Soft) - S (Soft) - MS (Soft Medium) - M (Medium) - MH (Medium Hard) - H (Hard) - HH (Hard Hard)
Dimensioni: Larghezza cm 19,9 - Lunghezza cm 75
Peso: pala ? - scarpetta (Pathos) g 370
Le BLU Flap pesano 360gr, le 81 e le Mustang3 sono fuori produzione.
Più delle dimensioni lineari ( lunghezza e larghezza ) sul comportamento dinamico che si ottiene dalle pinne in acqua, incide l'angolo complessivo ( scarpa + pala = corretto sfruttamento delle masse muscolari + articolazioni ) e la gestione dell' idrodinamica. Alla fine ( o all'inizio, come preferite )
la pinna è un oggetto meccanico che ha il compito di gestire l'acqua, tutta idrodinamica appunto e questo non lo cambia nessuno.
Questa gestione si ottinene con una serie di caratteristiche e/o particolarità di progetto finalizzate all'utilizzo che si intende coprire. Un sub attrezzato per la pesca ha esigenze d'utilizzo molto diverse da un apneista che si muova orizzontale in piscina. Condizioni d'uso ( ripetitività del gesto atletico ) e carichi resistenti sono agli antipodi.
Un test in piscina non vi darà mai le corrette sensazioni d'uso per la pesca...certo, non potendo fare di meglio và bene, ma non usatelo come riferimento assoluto, vi porta fuori strada.
Và da sé che
una pala non è una pinna, confondere le due cose è fuorviante eppure lo fate spesso e volentieri
Altrettanto, per pure ragioni pratiche di mercato, chi produca solo le pale di ricambio per pinne, terrà conto di non sapere con che scarpetta verranno poi assemblate le pale, perciò userà soluzioni mediate e non finalizzate.
C'è anche un altro aspetto relativo alla comunicazione delle aziende a cui spesso fate riferimento....alcune vistosamente "esagerano" ( sono buono ) nell'attribuirsi meriti. Si và da chi "diversifica" l'angolo delle proprie pale a chi si vanta di primati di pale in composito 3D quando ciò è normalità da anni ( per un produttore lo sò per certo, credetemi
ma probabilmente sono molti di più, direi che è la normalità )...oppure per un laboratorio di ricerca per i materiali quando TUTTE le aziende che producono resine o filati di carbonio ne sono necessariamente provviste e provvedono a fornire tutte le indicazioni fossero necessarie al progetto.
A dimostrazione
www.hexcel.com/Resources/prepreg-data-sheets aperta la pagina, potete digitare a dx e per ogni prodotto avete i dati tecnici completi ed esaustivi. L'informazione tecnica dettagliata sui materiali non manca proprio a nessuno...quindi non fà nessuna diversità, è assurdo sostenerlo.
C'è chi sostiene d'usare superiori sistemi di stampaggio...poi quando si và a verificare il prodotto anche solo dalle foto, si vede che la superficie di quelle pale è ....diciamo "butterata" e sapendo che il carbono copia in modo perfetto la superficie dello stampo, se ne ricava che quelle pale sono state generate da uno stampo in gomma, un sistema usato per varie realizzazioni "bricolage". Digitate: "parafango moto in carbonio" poi non venitemi a dire che si tratta di hi-tech...
Così come è assolutamente divertente (per parte mia) vedere come si testino delle pale a flessione da carico di punta quando esse lavorano con un carico uniformemente distribuito...oppure schematizzare un movimento alternato di pinnata che la fisica non consente tranne che a Paperopoli e venderlo come studio di livello superiore...ma è chiaro che chi voglia entrare in un mercato saturo di produttori e di proposte con un prodotto che è banale nei contenuti di layout, debba un pò "pompare" il marketing...oppure semplicemente non ha le conoscenze sufficienti ad operare. Il tempo, come sempre, ci dirà quale delle due.
E' venuta un pò lunga, ci sarebbe tanto altro ma mi fermo qui. Spero d'essere stato d'aiuto.