CITAZIONE (Marcoblu @ 26/2/2014, 15:04)
Figurati
Ma le scarpette Pathos sono "strette o larghe", nel senso, somigliano di piu' alle Omer/Seatec o alle Salvi/Cressi come calzabilita' (scusa Cosimo se divago un attimo ma questa cosa e' da un po' che volevo capirla visto che ho il piede magro e non vado d'accordo con le "larghe" Omer/Seatec)?
Proprio ieri, in piscina, ho avuto la possibilità di fare il confronto con 4 tipologie diverse di pinne.
1)Per prima cosa ho voluto iniziare la seduta di allenamento utilizzando le mie solite Stingray con pala in tecnopolimero, così da “ricordare” alle mie gambe le sensazioni percepite lavorando con le solite pinne, alternando vari tipi di pinneggiata (stretta e veloce, lenta ed ampia, medio ampia ma di potenza).
2)Poi ho provato un paio di pinne con scarpetta Stingray e pale in carbonio, ripetendo le varie andature. Con tali pinne ho avuto subito una sensazione di pale dure, soprattutto nella parte vicina alla scarpetta, probabilmente a causa dei longheroni rigidi. In definitiva mi trovavo meglio con le mie in tecnopolimero.
3)Poi ho provato un paio di pinne con scarpette Pathos e pale in carbonio identiche a quelle del punto 3). Qui le cose sono cambiate radicalmente nel senso che, con le scarpette Pathos, le pale lavoravano molto meglio, si flettevano in maniera molto più omogenea, consentendo una pinneggiata sicuramente più fluida e confortevole. Comunque sia, anche in questo caso preferivo il rendimento delle mie pinne in tecnopolimero.
4)Infine ho provato un paio di pinne con scarpetta Eagleray Omer (inclinazione 21°) abbinate a delle pale in VTR molto lunghe…….e qui mi si è aperto un mondo!!!. Utilizzando una pinneggiata stretta e privilegiando il movimento di caviglia si prende una velocità ed una facilità di pinneggiata mai provate. Mi sono risultate leggerissime e comodissime, nonostante la loro lunghezza, e comunque i tempi di percorrenza e il numero di pinneggiate sui 50 m sono stati i migliori a confronto con le altre pinne, ed in più arrivavo meno affaticato a fine 50!!!! Vi dico solo che il ragazzo che me le ha prestate si stava allenando sui 50 m con queste pinne, poi gli ho dato quelle in carbonio, mentre io provavo le sue, e non è riuscito a concludere i 50 m a causa della fatica che ha riscontrato utilizzando le pale più dure in carbonio. Questo è un evidente elemento che fa capire i diversi consumi energetici delle due tipologie di pinne!!!!
L’unico neo è che essendo molto lunghe (ma meno delle Speedy) bisogna fare attenzione alla virata dei 25 m per evitare di ferire qualcuno nella corsia a fianco!!!
Tornando alla tua domanda sulle scarpette Pathos, ti posso dire che l'unico difetto che ho riscontrato (confermando quanto già letto su alcuni forum) è dovuto alla parte molto dura e schiacciata che si trova in corrispondenza delle dita. Niente di grave, per carità, però non so se usandole per diverse ore a pesca possano, alla lunga, dare fastidio. Siccome costano un botto questo difetto non mi piace proprio. Con le mie Stingray non avverto la stessa sensazione di fastidio e quindi le ritengo, da questo punto di vista, molto più confortevoli. Se le Stingray avessero gli stessi longheroni delle Pathos sarebbero il massimo!!!! Ma come si sa la perfezione non è di questo mondo.
Inoltre le Pathos vestono molto strette, nel senso che io ho il 42 di piede a pianta leggermente larga e con le Stingray 43/44 uso i calzari da 2 mm, mentre con il 45/46 uso i calzari da 5 mm. Con le Pathos provate in piscina n. 44/46 ho usato i calzari da 3 mm e mi stavano giuste giuste!!!
Dato che voglio prendere una calzata che mi consenta di utilizzare le pinne sia d'estate che d'inverno, quindi con calzari da 5 mm, mi sa tanto che dovrò prendere il 46/48. Sempre che non decida di prendere le scarpette Razor Pro della Mares che ancora non ho provato.
Vecio mio, prima di spendere più di 300 € voglio fare tutte le prove del caso.