L'innalzamento della temperatura dell'acqua, in questi ultimi anni ha portato ad un incremento di specie non autoctone, specie che influenzano l'ecosistema molto delicato del nostro mediterraneo.
Una di queste che meglio si e' adattata a vivere nei nostri mari e' il barracuda mediterraneo, grazie alla sua particolare robustezza e voracità negli anni si e' dimostrato un temibile antagonista di spigole e dentici, rimpiazzandone la presenza e appropriandosi dei loro territori di caccia.
Personalmente ne avrò catturati oltre il centinaio, alcuni di loro superavano i 4 kg di peso, la loro cattura non e' proprio semplice per un principiante ma con i giusti accorgimenti non e' difficile portarlo a paiolo.
Innanzitutto comincerò con il dire dove cercarlo: il barracuda come tutti i predoni predilige le punte spazzate dalla corrente, le secche e le pareti battute dal mare, evitate di perdere tempo all'interno delle baie e nei fondali poco scoscesi, cercate gli assembramenti di minutaglia sopra corrente ed effettuate li i vostri aspetti o agguati.
Le tecniche di pesca sono le solite: aspetto e agguato; con una netta preferenza per la prima, non imposto mai una battuta di caccia sul barracuda, ma se capita a tiro un bell'esemplare non esito a premere il grilletto specialmente se pesco in poca acqua e non mi aspetto prede di alto rango.
L'aspetto va effettuato con i soliti accorgimenti: discesa lenta e silenziosa, appostamento con una buona visuale e possibilità di occultarsi maggiormente al suo arrivo.
Punto il fucile lungo la linea di costa se pesco in parete e a favore di corrente se pesco in mare aperto, sto molto attento al movimento della minutaglia, quest'ultima e' un ottimo alleato, e' lei che ci indica l'arrivo dei predoni e con un po' di esperienza ci indica anche la direzione di arrivo.
Il barracuda segue una sua linea di nuoto, difficilmente effettua deviazioni o cambi di velocità, basta intercettare la traiettoria anticiparla e provare il tiro, non torna quasi mai indietro quindi si ha una sola opportunità. Non esitate ad allungarvi o ad uscire dal nascondiglio per guadagnare quel metro che vi manca per tentare il tiro, molte volte mi sono lasciare cadere totalmente scoperto sopra un pesce che passava sotto il mio appostamento per tagliargli la strada e poter scoccare il tiro, e molte volte sono andato a segno, basta fare le cose per bene, lentamente e senza rumori.
Per quanto riguarda l'agguato si tratta di incontri fortuiti, mentre si effettuano percorsi in parete, specialmente doppiando le punte, capita spesso di incrociarli mentre sono intenti a scorrere la parete accidia di minutaglia, in quel caso bisogna tentare il tiro d'imbracciata.
Se la traiettoria del pesce incrocia la nostra si può tranquillamente aspettare che il pesce sia vicino alla punta dell'asta, infatti non si tratta di una specie particolarmente sospettosa o paurosa.
Una volta premuto il grilletto la reazione non e' particolarmente veemente ma e' protratta nel tempo, nella fuga difficilmente rasenta il fondo, preferisce partire a mezz'acqua o in superficie quindi sono scongiurati i problemi di arroccamenti di asta o sagola, ad ogni modo se si e' colpito bene il pesce si può forzare il recupero e costringerlo ad una fuga sollevato dal fondo.
Inutile dire che al momento del contatto con il pesce bisogna evitare la sua poderosa dentatura che può avere effetti devastanti sulle nostre povere mani, effetti che ho avuto modo di vedere su una grossa spigola da me catturata, dilaniata nel fianco e nella coda presumo da qualche grosso barracuda; deduzione fatta dal tipo di ferite lasciate sul pesce che non coincidevano con il morso del pesce serra... andando per esclusione l'unico indiziato resta proprio il barracuda.
Spero di esservi stato utile e di avervi trasmesso in modo chiaro quelle che sono le mie esperienze, e vi auguro di catturare splendidi esemplari.
Ecco due mie catture....
www.youtube.com/watch?v=opJo5VkgysQ...be_gdata_playerwww.youtube.com/watch?v=oWWsgCby0I8...be_gdata_playerVito Messina
Edited by Vito pescasub - 4/12/2011, 12:37
