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La carezza del mare

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montalbano_
view post Posted on 24/4/2024, 13:00 by: montalbano_
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Spigolaro

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Il buio della notte, unico compagno dell'insonnia pre-pescata.
E già!
Dopo mesi Interi passati ad osservare cielo e mare da lontano e dal basso di una sedia a rotelle, il pensiero di quell'appuntamento con il secondo amore della mia vita non mi lasciò chiudere occhio.
Durante questi mesi ho costruito fucili, ho affilato le punte, manutenzionato attrezzature e fatto sogni ad occhi aperti.
Tantissimi.
Scendere le scale di casa era un operazione che richiedeva dai 20 ai 15 minuti e solo dopo un mese e mezzo dall'intervento.
Noi pescatori selvaggi dentro e mai fermi all'improvviso immobili a letto per un mese, trasportati come un vecchietto,per qualsiasi esigenza dipendenti dalle mani seppur dei miei cari, mani altrui.
E quante gocce sono scese verso il pavimento, lacrime che con il loro sapore assomigliavano un po' al mio mare e sudore.
Sudore del sacrificio che solo l'essere motivato da famiglia e passione mi hanno portato fuori da questo incubo.
7 ore di fisioterapia al giorno, sembrava il film di Rocky Balboa ma la fatidica frase urlata "non fa male" in verità non funzionava.
Eppure sono arrivato al giorno che avrei messo la mia testa dura sott'acqua.
La mattina alle 9 giunsi con mia moglie direttamente sullo scivolo per alare le barche in località porto Ulisse.
Mia moglie mi aiutò nel trasporto delle attrezzature ed anche nella vestizione.
Seduto com'ero con i piedi ammollo, tanta la felicità e la voglia di andare in acqua che mi dimenticai pure del freddo.
Avevo messo il telefono all'interno di un contenitore ermetico in plastica ben saldo sulla pancetta.
Sotto di essa due dei tre fucili realizzati ma mai provati se non durante i test di assetto che il mio fraterno amico Fabio fece al porto mentre io stavo seduto in macchina ad osservare.
Salutai mia moglie e mi diedi una spinta come se fossi una zattera di legno.
Che bella la carezza dell'acqua di mare sul volto.
Le orecchie che man mano si ovattano e la pace che ti avvolge.
Avevo pochissime pretese anche se tra fisioterapia e cyclette ero comunque riuscito a muovere il sedere e mantenere un tono muscolare ed anche un po' di fiato.
La prima cosa che vidi dopo circa un quarto d'ora fu la sagoma inconfondibile di una seppia che si nascondeva dietro un macigno.
In effetti, la pasta con il nero di seppia avrebbe già colmato la giornata.
La infilzai senza sparare e la portai presto sul cavetto.
Dopo circa un ora avevo già due polpi e quella seppia e pensai di andare nuovamente verso la costa per posare i piedi e cambiare arma.
Non più il corto con i disegni tribali ma il demoltiplicato.
Fatto ciò mi immersi deciso a doppiare il capo e passare all'altra baia.
Afferrai il pedagno con la mano e posai lo sguardo su uno strano oggetto verdognolo a pochi cm dal piombo.
Con la mano lo presi e iniziai a studiarlo quando tutto mi fu chiaro:
Una punta di freccia.
Una freccia in bronzo in gergo una punta bi-lobata con ció che rimaneva dell' uncino.
Intuii subito l'importanza di questo oggetto forte del fatto che mi reputo un appassionato e seppur datato, studente della facoltà di archeologia dell'università di Messina.
La riposi nel guanto e continuai a pescare.
Canticchiavo felice per la ritrovata mobilità.
Non mi resi conto di quanta distanza percorsi pinneggiando.
Giunsi nella baia delle secche di circe con altri due bei polpi, stanco ed appagato presi il telefono e chiamai mia moglie per chiederle di venirmi a prendere.
Nel frattempo andai su Google Maps e misurai ben 4.3 km percorsi a suon di pinne.
Come inizio non c'è male pensai.
Il demoltiplicato non trovò degna preda per un test di caccia ma sparando prima di uscire mi accorsi di due caratteristiche:
Sparo che sembra un non sparo per l'assenza totale di rinculo e la distanza dove l'asta venne scagliata scandita dalle pinneggiate per andarla a recuperare.
Il giorno successivo andai come consuetudine dalla GDF per la consegna del reperto.
La punta di freccia ha tutt'oggi aperto nuove ipotesi storiche legate al luogo del rinvenimento.
Per tipologia tale punta era anche adottata dai Persiani il che potrebbe aprire nuovi scenari storici.
Certo se l'avessi lasciata non l'avrei mai più ritrovata e se non l'avessi riconosciuta avrebbe continuato il suo sonno millenario godendo anch'essa della carezza del mare.

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Edited by Claudio Basili - 11/5/2024, 08:37
 
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