Piccola premessa: le alte temperature di quest'anno e l'assenza di mareggiate importanti nella zona che frequento hanno praticamente azzerato la stagione delle spigole. Salvo un annus horribilis nel corso del quale ne vidi poche ma le sbagliai tutte, mai come quest'anno i miei carnieri invernali sono stati ridotti ma anche gli avvistamenti sporadici e sempre in condizioni non ideali per finalizzare la cattura.
Questa settimana una perturbazione particolare con un vortice di venti da sud-est e da sud-ovest che incrociavano sul golfo di Cagliari ha reso impraticabili tutti gli spot a distanze per me umane (mi vesto in doccia a casa o in villetta a Pula e parto vestito quindi entro un'ora devo essere in acqua e viceversa), dunque avevo già rinunciato a malincuore alla possibilità di una battuta di pesca in apnea. Deciso a fare comunque un tentativo di ricerca del mio predatore preferito, venerdì ho preso la canna da spinning intenzionato a provare a insidiare le spigole nella schiuma fra le onde ancora cariche di energia. Arrivato sullo spot prescelto noto una situazione di scaduta avanzata e una pulizia dell'acqua inusuale che mi fa pentire di non avere la muta indosso. I lanci si susseguono infruttuosi fino a che un sussulto del cimino mi ringalluzzisce, capisco che è un pesce piccolo ma incannare qualcosa è sempre un piacere. La sorpresa si materializza quando portato a riva scopro di aver preso un sarago maggiore di due etti scarsi... la cosa pazzesca è che l'abboccata è avvenuta durante il recupero e non in caduta (quando per curiosità diversi pesci si avvicinano e possono restare impigliati accidentalmente).
Rilasciato il saragotto, riprendo a lanciare con rinnovato entusiasmo ma oso troppo e aggancio il fondo roccioso, le provo tutte ma perdo uno degli artificiali cui tenevo maggiormente. Nel frattempo inizia a piovigginare con insistenza e decido che può bastare così. Nel viaggio di rientro non riesco a non pensare all'artificiale perso e quindi decido che sabato mattina vestirò la muta per andare a recuperarlo e con l'occasione mi farò un giretto col fido saber 80 (nonostante ormai nel weekend non mi immerga più preferendo ritagliarmi qualche oretta nel corso della settimana onde evitare di incrociare mille mila altri pescatori sugli spot). Detto fatto, nonostante la sera di venerdì abbia fatto le ore piccole, poco prima delle 7.00 sono sul posto, felice di constatare di essere l'unico pescatore presente. Entro e raggiungo a colpo sicuro la roccia incriminata recuperando come previsto l'artificiale e posso dedicarmi alla pesca. Complice un'onda lunga di risacca, l'acqua è ancora leggermente velata, avanzo nell'acqua bassa curando di approcciare i punti interessanti dal largo verso terra per tenermi il sole alle spalle in modo da garantirmi un'ulteriore copertura visto che i coriandoli di posidonia si sono depositati ormai sul fondo. Percorro un lungo tratto di grotto alternando agguati di superficie a qualche aspetto ma senza avvistamenti di rilievo. Mi ritrovo quindi ad attraversare un tratto sabbioso e qui il primo avvistamento: una spigola sbuca da una nuvola di sabbia sollevata dal passaggio dell'onda mentre sono completamente allo scoperto e viene a verificare chi è l'intruso. Mi immobilizzo in superficie cercando di aver l'aspetto inoffensivo di un qualcosa alla deriva. Il giochino riesce in parte, la spigola si gira di fianco a distanza e, per nulla spaventata, si allontana sorniona nella stessa direzione da cui era venuta. Attendo un minutino sperando in un bis, ma non la rivedo. Proseguo combattuto fra l'euforia per l'avvistamento e lo sconforto per aver perso un'occasione. Finalmente arrivo in un punto che già in passato mi ha dato ottimi feedback sia in termini di catture che di avvistamenti. Conto le onde e mi tuffo per un aspetto fra i sassi, tiro l'apnea fiducioso per l'acqua sporca al punto giusto ma niente si avvicina. Sto per lasciare il mio nascondiglio quando vedo un movimento in lontananza che mi suggerisce di trattenermi, ma contemporaneamente sento il risucchio che precede l'onda, cerco di ancorarmi ma il tentativo risulta vano. Non so se ho tirato più del solito o se sia arrivata un'onda anomala, fatto sta che mentre vengo strappato dal mio rifugio e riemergo vedo una spigola avvicinarsi; estraggo quindi il boccaglio dall'acqua per evitare il rumore dello svuotamento e ritento la tecnica del morto per non allarmarla riducendo anche la frequenza respiratoria nonostante la fame d'aria. La strategia stavolta ha successo, complice il sole alle spalle che sicuramente la abbaglia, la spigola resta lì davanti indecisa sul da farsi, quasi incuriosita dalla mia presenza ma titubante e restia ad avvicinarsi. Sento arrivare una seconda onda e decido di tentare il tutto per tutto: non le resisto ma la cavalco un attimo e preso un minimo di velocità con un colpo di reni mi lascio affondare. La scelta è nuovamente vincente, riesco difatti a coprire silenziosamente quel metro di troppo che mi separava dalla mia preda e scocco il tiro appena questa mi porge il fianco, ancora ignara. L'asta pur se a fine corsa va a segno poco dietro la branchia sinistra e fuoriesce dall'altra parte per una quarantina di cm. La reazione è violenta ma con un colpo di pinne mi fiondo ad afferrare l'asta sotto l'aletta e solo a quel punto riemergo, potendo finalmente respirare a pieni polmoni. Me la rimiro mentre la appendo alla plancetta e visto che il punto ormai è bruciato decido di non aver voglia di attraversare un lungo tratto di sabbia per raggiungere uno spot ricco di polpi ma niente più, per oggi va bene così, visto che teoricamente neanche dovevo uscire.
Un ultima foto di rito e poi via a casa per una bella doccia calda rigeneratrice, grazie mare.
Complimenti
anche perché il mare è spesso impraticabile
