|
|
| Vi confesso che quando, finalmente (dopo varie vicissitudini che vi racconterò), abbiamo avuto la certezza che avevamo due atleti sul podio ed addirittura Luigi VICE-CAMPIONE DEL MONDO siamo saltati di gioia tutti. Mi sono sinceramente emozionato!!! Non ci sembrava vero, Luigi è letteralmente esploso, tirando fuori tutta la frustrazione subita negli ultimi tempi, anche per le ingiuste critiche, a mio avviso, che quotidianamente riceve. Aspettava da tempo questa occasione è ha dato tutto se stesso, come del resto ha fatto tutta la squadra e chi ha avuto il coraggio e la passione di sostenerla.
A parte questo, posso dire che è stata una prova difficilissima fin dai primi giorni di preparazione in cui il mare faceva spesso i capricci, con un onda lunga oceanica terribile (da mal di mare) forte risacca, acqua torbidissima e taglio freddo in acqua bassa. Sembrava di stare in un frullatore, con visibilità spesso ridotta a meno di un metro. Immaginate ad andare cosi fino a quaranta e passa metri. Loro lo hanno fatto provando a tutte le quote (De mola ha fatto la partenza della seconda giornata sulle corvine sul filo dei quaranta prendendone subito sei). In quel momento gli spagnoli letteralmente 'tremavano'. Posso dirlo perchè sono stato commissario nelle due giornate di gara sul gommone di Jacopo (uno dei tre spagnoli) e sentivo le continue telefonate e commenti tra di loro per aggiornarsi sulle catture dei nostri. Ci hanno temuti fino alla fine, quando, si sono mostrati i vari carnieri (come si fa a fine gara in mezzo al mare per capire come si sta messi). Loro avevano Cruz che era primo di giornata e che aveva fatto male nella seconda e si sono rilassati solo quando hanno saputo che anche uno dei nostri, purtroppo, aveva preso poco pesce.
E che dire di Emanuela, che tutti davano per fuori posto in quel contesto mondiale. Una grinta paurosa che ben diretta e controllata da Marco che l'ha aiutata in preparazione e le ha fatto da barcaiolo in gara, ha consentito di ottenere nella prima giornata un risultato straordinario (6 posto) davanti a circa trenta atlete blasonate provenienti da tutto il mondo (basta guardare il carniere della neo-zelandese che ha fatto impallidire almeno l'ottanta percento dei più quotati uomini) Il secondo giorno era ancora più grintosa ed ha cercato di difendere la posizione con le unghie piazzandosi nelle prime dieci.
Tante emozioni che adesso non riesco ancora a metabolizzare
|
| |