mi faccio perdonare con un racconto.
Il viaggio della barca era per prepararsi a un traversata verso i Caraibi, poi abortita quando la barca era arrivata senza di me alle canarie , per gravi problemi di salute dell' armatore.
Adesso tocca riportare la barca in italia , per mia fortuna vengo richiamato a bordo per il tratto (progettato ) diretto Canarie Gibilterra , senza scalo .
Siamo a bordo in 7 di un bel 15 metri oceanico , 3 coppie a darsi il turno al timone e lo skipper , che deve essere sempre disponibile che è quindi esentato dai turni (sempre in teoria)
Seguiamo i meteo e si decide di partire , quando una strana burrasca inizia a calare e promette una settimana di tempo decente.
Volo per Grancanaria , attendiamo 2 giorni che la burrasca molli e quando diversi siti meteo ci danno l' ok partiamo con condizioni ancora impegnative , ma destinate a calmare in 7-8 ore
Cominciano i guai
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2 dell' equipaggio di amici, iniziano ad avere il mal di mare e inoltre al largo la situazione non migliora , anzi.......... (abbiamo ancora segnale con i cellulari ) ed il web conferma il prossimo miglioramento, la radio non manda bollettini preoccupanti.
passa la prima notte di sballottamenti ,ma la mattina dovrebbe mollare................
All' alba vediamo qualcosa e capiamo che il cielo e il mare non promettono nulla di buono , il vento rinforza a 53 nodi (fondo scala dell' anemometro ) e non mollerà per 3 gg
Dei 6 timonieri 3 sono letteralmente distrutti dal mal di mare , e non si muovono più (di uno ho temuto davvero che ci lasciasse le piume), facciamo turni di 2 ore in 3 H24 un cambio di ritmo che ti spezza.
La barca si comporta egregiamente , anche perchè lo skipper aveva cambiato rotta immediatamente in modo di prendere le onde in maniera corretta , ed il lavoro al timone è sostanzialmente di sorveglianza , la barca fa tutto da sola, ma finiremo fuori dalla rotta ideale di 150 miglia.
Una notte cedono le guarnizioni di 3 oblò piove un pochino dentro e si bagnano 3 cuccette , le botte che la barca ci trasmette sono una follia , dormire è impossibile (ci sono riuscito solo un paio di volte sdraiato a pavimento abbracciato alla gamba del tavolo).
L' acqua che è entrata ha fatto saltare qualcosa al pilota automatico , che ogni tanto stacca e bisogna intervenire rapidamente e reinserirlo riemettendo la barca in rotta .
Praticamente un video gioco 2 bottoni da schiacciare : inserisci , destra o sinistra per recuperare la sbandata e set una volta che la prua era tornata corretta.
Io ricordo pochissimo , tanta era la stanchezza e l' impegno necessario e non essere sbattuto ovunque.
Finalmente il vento molla e la navigazione comoda e surreale , per un essere di città come me.
Le onde dell' oceano in scaduta sono così enormi che non so raccontarle , percepisci una forza che ti sovrasta al punto che puoi solo ammirarla .
Il Capo decide che dobbiamo arrenderci (siamo troppo indietro) per continuare verso Gibilterra , il lavoro ci aspetta a casa purtroppo , i 3 col mal di mare sono dei morti viventi , il pilota automatico continua a fare le bizze, e con il colpo preso da un onda uno dei timonieri ha praticamente rotto la ruota del timone .
Si fa rotta verso Rabat dove lasceremo la barca, per riparazioni e per un futuro rientro.
Continuiamo a fare i turni in 3 , ma tra un turno e l' altro adesso di dorme benissimo .
Uno in cuccetta , uno vicino al timone e l' altro appollaiato in pozzetto dove vuole , in genere si sta in 2 in pozzetto per aiutarsi (uno vigile e uno pronto ad attivarsi) io non ho problemi di orario e faccio sempre il turno dalle 4 alle 6 l' alba , meravigliosa.............
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2 fatti degni di nota
Ricordo la magia del silenzio (forse dopo i 3 giorni di vento che urlava non era nemmeno così tanto silenzioso) ma ricordo come silenzio il rumore del mare , ad un certo punto un soffio fortissimo , o forse risaltava perchè era un rumore diverso.............. si ripete , guardo a poppa e 2 capodogli ci seguono a pochi metri
un sogno che dura pochi minuti, come sono comparsi scompaiono.
L' incontro con l' aria Africana ............ il giorno dopo avvicinandoci a Rabat letteralmente sbattiamo nell' aria calda e sabbiosa dell' africa .
Un minuto prima stavo benissimo con maglione cerata e cappellino , il minuto dopo ero in una sauna , la barca fredda ha fatto condensare l' umidità e si è ricoperta di sabbia di colpo le canen da pesca in carbonio sono diventate color sabbia