CITAZIONE (zavorra @ 8/10/2021, 08:33)
Domanda (tanto per chiacchierare): essendo parecchio inclinate (29° se non sbaglio) come si tiene la caviglia? Immagino non abbia molto senso tenere il piede disteso?
La mia difficoltà più grande inizialmente è stata questa! Tenevo i piedi distesi e producevo tantissimo sciacquio superficiale durante gli spostamenti.
Devi però sentirlo da te, perchè dipende da come mantieni l'assetto mentre nuoti e su questo influisce come ben sai anche l'attrezzatura che hai addosso, a partire dalla muta e molto lo fa la distribuzione del piombo.
Personalmente ho diminuito molto l'estensioneione provando a nuotare solo di caviglia per capire come prendo l'acqua sia in fase positiva che in negativa. Questa cosa poi mi ha portato ad usare quasi solo le caviglie quando faccio gli agguati in basso fondo (entro i 10m ma più entro i 6/7) in quanto risparmio ossigeno e sono molto più nascosto e strusciante.
Diciamo che ci basta una moderata plantiflessione, ossia puoi distendere il piede fino ad un margine di estrema comodità fin dove non senti tensione alcuna ai flessori di alluce e diti (riferisco a quella sensazione di tensione che alla lunga diventa pesantezza ed indolenzimento che senti sulla parte superiore del piede) per tenere l'incidenza giusta della pala senza dover far convergere il movimento della gamba riferendo con le ginocchia... non so se ho reso l'idea.
Penso che l'inclinazione delle attuali pale (non solo C4) sia studiata apposta per questo; dai 29° ai 32° si ha il range ottimale ma poi nello specifico varia da individuo ad individuo.
Basta un piede piatto o troppo cavo a modificare questa esigenza personale, anche per come il piede riesce o meno ad agire dentro la scarpetta, in quanto il dismorfismo specifico spingerà male in fase negativa (piede cavo) o positiva (piede piatto) ed in entrambi i casi subisce perdita di trasmissione dell'energia perché genera maggiori giochi della scarpetta sul piede... Ad esempio:
Un piede piatto a mio avviso si ritrova ad avere un migliore richiamo nella fase negativa della pinneggiata dal momento che lavora trasmettendo al cervello afferenze più complete della parte mediale (interna) del piede in relazione alla pronazione tarsale che gli è propria, quindi benché detti meglio il movimento con la testa metatarsale dell'alluce, va comunque a vuotare la parte superiore della scarpetta che poi risulta lasca
(qui salta fuori la differenza favorevole che fa una scarpetta tipo Pathos che è stretta in area distale e che fa morire chi abbia come me un arco plantare alto), ed il fastidio maggiore salterà fuori al momento dell'inversione di moto, perché farà risultare una fase di vuoto ritardando la risposta della pinna, ed a quel punto probabilmente anche la pinneggiata in fase positiva diverrà valga (quindi convergente). Il discorso intero diventa opposto a questo per chi ha un piede con cavo accentuato.
Poi ci sono comunque altri fattori che possono limitare queste problematiche o accentuarle, e che vanno in bene quando si praticano sport ed attività che aiutano molto il fisico e la cinestesi, o in male quando si soffra di infiammazioni locali o patologie più serie sviluppate sull'osteoarticolare, piuttosto che a limitazioni funzionali anche in termini di forza per mancanza di allenamento fisico, o ad abitudini contratte da posture sbagliate... anche stando seduti per lavoro tutti i santi giorni. Qui però è campo per medici ortopedici e fisiatri, dove non sono in grado di esprimermi.
Non so quali problematiche abbia tu, ma ti assicuro che per esperienza del mio lavoro, che concerne questi ambiti, le abbiamo praticamente quasi tutti.
Tornando al sodo la tua difficoltà vera e che ho passato anche io è dettata dall'abitudine ad usare le Agguato Medium e le scarpette rigide. Usare queste pinne C4 diventa come se chiedessi ad un fabbro di imparare a disinnescare una bomba,
appena si alleggerisce la mano diventa facile. Ancora un paio di pescate e vedrai che entri in sintonia. Se ci pensi anche cambiando automobile devi un attimo capirla nei rapporti al cambio, nell'erogazione della coppia e aumento dei giri, nella risposta allo sterzo anche in termini di inserimento in curva, eccetera.