PescaSub & Apnea

Iperventilazione ed abusi, Pericoli che molti ignorano.

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zubogiallo
view post Posted on 6/8/2010, 22:39




Salve a tutti,

come spero tutti, conosciate i rischi e conseguenze dell'iperventilazione, che purtroppo anni addietro era di uso comune tra gli apneisti famosi (un esempio Maiorca) per ottenere maggiori performance, ma mettendo a serio pericolo la propria vita.

Purtoppo invece l'incoscenza di alcuni giovani ( e penso ne siano un campione dei tanti) che rischiano la sincope...dopo un'iperventilazione fatta solo per puro divertimento, è l'esempio che probabilmente nel web , nei forum o altrove non vi sia una conoscenza approfondita di questa tecnica, ed addirittura essa viene ignorata come pericolosa.

Guardate questo video e giudicate voi:

www.youtube.com/watch?v=L9_u2yANBmQ
 
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view post Posted on 7/8/2010, 09:29

Little Denticiaro

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che deficienti :nono.gif:
 
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Massimo Malpieri
view post Posted on 7/8/2010, 15:11




mi permetto di puntualizzare che anche la metodica insegnata da altre didattiche è altrettanto pericolosa e vado a spiegarmi:

Con la normale respirazione l'organismo, attraverso il sistema respiratorio, incamera O2 ed elimina CO2; con la ventilazione pre-apnea favorisce l'eliminazione della CO2 (Washing out Polmonare della CO2) con una prevalenza della espirazione sulla inspirazione.
Possiamo chiamarla come vogliamo ma è sempre e comunque un lavaggio polmonare della CO2 che allontana nel tempo la comparsa del punto di rottura dell'apnea, ergo delle contrazioni diaframmatiche mentre, in contemporanea, l'O2 ematica si abbassa sempre più velocemente.
Cito come esempio per far comprendere, quanto scritto sul Manuale di Apnea di AA, pag 143, primo capoverso:

Il tempo di espirazione dovrà essere sempre doppio rispetto a quello di inspirazione. Questo rapporto doppio nella respirazione diaframmatica è fondamentale.

Questa è la regola del terzo; cambia il nome ma la sostanza è sempre quella, esce più CO2 ed entra sempre lo stesso O2.

Queste cose sono state fatte per la prima volta sul finire degli anni '70 con J. Mayol dall'Equipe del Compianto Prof. PierGiorgio Data, mio Maestro e Amico, e proseguite poi, umilmente dal sottoscritto anche in questo periodo con alcuni "volenterosi e coraggiosi" atleti che si sono prestati alle mie attività "vampiresche
gli studi sono stati fatti, solo (nel senso che citare tutti i precedenti richiederebbe un volume di enciclopedia) negli ultimi 11 anni (in collaborazione con: Scuola di Specializzazione in Medicina Subacquea ed Iperbarica dell'Università di Chieti, il CNR di Pisa, Istituto di Fisiologia Clinica, Istituto Chirurgico Traumatologico Ortopedico di Latina, Ospedale di Aosta, Ospedale di Maratea, Ospedale di Civitavecchia e Università degli Studi di Perugia - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Ospedale di Oristano, ospedale di Alghero, Ospedale di Cagliari, Centro Iperbarico di Pola e non mi ricordo tutti gli altri) a "secco" e in acqua, mediante prelievi di sangue che ancora oggi sono conservati a - 40 °C per verifica a 10 e 20 anni (ovviamente li conservo io); è stata effettuata saturimetria del sangue arterioso, sia a livello periferico che mediante Emogasanalisi; studio della risposta ad alti livelli di CO2per quanto riguarda le conclusioni sui consumi di O2 e CO2 nell'apnea ci sono gli atti di Blue 2005 in cui è possibile trovare interessanti lavori di ricerca della Prof.ssa Shagatay; altri lavori sull'argomento risalgono al prof. Mauro Ficini già negli anni 70 ( una ricerca bibliografica potrà certamente dare i suoi frutti- un ottimo lavoro sulla Sincope è presente sugli Annali di Medicina Navale del 1983).

aggiungo che gli ultimi nostri studi di ricerca hanno evidenziato che la causa della sincope dell'apneista è sempre e comunque dovuta ad una caduta della irrorazione cerebrale per cardiodepressione (oggetto della mia relazione al prossimo Congresso Nazionale di Medicina Subacquea ed Iperbarica, Verona 18-21Novembre 2010 - www.simsi.org ).

Infatti nella nostra ricerca sulla perdita di coscienza dei subacquei e che va avanti da oltre 10 anni sia in piscina che in mare aperto abbiamo rilevato una serie di dati abbastanza sconcertanti ed in netto contrasto con quanto affermato sino ad oggi dalle varie correnti di pensiero.
il primo dato riguarda le variazioni della PPO2 nel momento della comparsa delle contrazioni diaframmatiche la quale scende a valori inferiori al 60% con caduta notevole della frequenza cardiaca (anche 12 battiti minuto), con ritorno immediato a valori normali al primo atto respiratorio.
Abbiamo inoltre indagato l'andamento dell'attività elettrica cerebrale in fase d'ipossia estrema sia in acqua che a secco in altitudine (struggle phase dell'apnea) con risposte a dir poco drammatiche: nella fase finale dell'apnea (contrazioni diaframmatiche protratte) c'è un rallentamento dell'attività elettrica cerebrale paragonabile ad alcune fasi dell'anestesia barbiturica.
C'è infine un dato importantissimo che conferma come la perdita di coscienza del subacqueo apneista sia ascrivibile ad una SINCOPE VERA: esiste una sequenza fisiologica di eventi che si possono riassumere così:
1. aumento della CO2 tissutale ed ematica stimolazione dei centri respiratori con treni di onde eccitatorie che si propagano ai centri nervosi vicini al centro respiratorio-
2. Primo centro eccitato nucleo del glossofaringeo (stimolo al singhiozzo):
3. secondo centro eccitato nucleo del nervo frenico (contrazioni diaframmatiche)
4. terzo centro eccitato nucleo del nervo vago (bradicardia e in casi estremi sincope per mancato rifornimento di sangue del cervello).
Anche i sintomi prodromici (comunemente definiti Samba o..mioclonie) trovano la stessa spiegazione legata ad una carenza della irrorrazione ematica corticale.
 
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zubogiallo
view post Posted on 22/8/2010, 23:05




CITAZIONE (Massimo Malpieri @ 7/8/2010, 16:11)
mi permetto di puntualizzare che anche la metodica insegnata da altre didattiche è altrettanto pericolosa e vado a spiegarmi:
......

Devo ringraziare il Prof. Malpieri per la dettagliata spiegazione sull'argomento, questi interventi costruttivi penso siano particolarmente apprezzati da chi sia alla ricerca di informazioni attraverso il web.
 
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view post Posted on 24/8/2010, 06:31
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Little Denticiaro

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CITAZIONE (Massimo Malpieri @ 7/8/2010, 16:11)
mi permetto di puntualizzare che anche la metodica insegnata da altre didattiche è altrettanto pericolosa e vado a spiegarmi:

Con la normale respirazione l'organismo, attraverso il sistema respiratorio, incamera O2 ed elimina CO2; con la ventilazione pre-apnea favorisce l'eliminazione della CO2 (Washing out Polmonare della CO2) con una prevalenza della espirazione sulla inspirazione.
Possiamo chiamarla come vogliamo ma è sempre e comunque un lavaggio polmonare della CO2 che allontana nel tempo la comparsa del punto di rottura dell'apnea, ergo delle contrazioni diaframmatiche mentre, in contemporanea, l'O2 ematica si abbassa sempre più velocemente.
Cito come esempio per far comprendere, quanto scritto sul Manuale di Apnea di AA, pag 143, primo capoverso:

Il tempo di espirazione dovrà essere sempre doppio rispetto a quello di inspirazione. Questo rapporto doppio nella respirazione diaframmatica è fondamentale.

Questa è la regola del terzo; cambia il nome ma la sostanza è sempre quella, esce più CO2 ed entra sempre lo stesso O2.

Queste cose sono state fatte per la prima volta sul finire degli anni '70 con J. Mayol dall'Equipe del Compianto Prof. PierGiorgio Data, mio Maestro e Amico, e proseguite poi, umilmente dal sottoscritto anche in questo periodo con alcuni "volenterosi e coraggiosi" atleti che si sono prestati alle mie attività "vampiresche
gli studi sono stati fatti, solo (nel senso che citare tutti i precedenti richiederebbe un volume di enciclopedia) negli ultimi 11 anni (in collaborazione con: Scuola di Specializzazione in Medicina Subacquea ed Iperbarica dell'Università di Chieti, il CNR di Pisa, Istituto di Fisiologia Clinica, Istituto Chirurgico Traumatologico Ortopedico di Latina, Ospedale di Aosta, Ospedale di Maratea, Ospedale di Civitavecchia e Università degli Studi di Perugia - Facoltà di Medicina e Chirurgia, Ospedale di Oristano, ospedale di Alghero, Ospedale di Cagliari, Centro Iperbarico di Pola e non mi ricordo tutti gli altri) a "secco" e in acqua, mediante prelievi di sangue che ancora oggi sono conservati a - 40 °C per verifica a 10 e 20 anni (ovviamente li conservo io); è stata effettuata saturimetria del sangue arterioso, sia a livello periferico che mediante Emogasanalisi; studio della risposta ad alti livelli di CO2per quanto riguarda le conclusioni sui consumi di O2 e CO2 nell'apnea ci sono gli atti di Blue 2005 in cui è possibile trovare interessanti lavori di ricerca della Prof.ssa Shagatay; altri lavori sull'argomento risalgono al prof. Mauro Ficini già negli anni 70 ( una ricerca bibliografica potrà certamente dare i suoi frutti- un ottimo lavoro sulla Sincope è presente sugli Annali di Medicina Navale del 1983).

aggiungo che gli ultimi nostri studi di ricerca hanno evidenziato che la causa della sincope dell'apneista è sempre e comunque dovuta ad una caduta della irrorazione cerebrale per cardiodepressione (oggetto della mia relazione al prossimo Congresso Nazionale di Medicina Subacquea ed Iperbarica, Verona 18-21Novembre 2010 - www.simsi.org ).

Infatti nella nostra ricerca sulla perdita di coscienza dei subacquei e che va avanti da oltre 10 anni sia in piscina che in mare aperto abbiamo rilevato una serie di dati abbastanza sconcertanti ed in netto contrasto con quanto affermato sino ad oggi dalle varie correnti di pensiero.
il primo dato riguarda le variazioni della PPO2 nel momento della comparsa delle contrazioni diaframmatiche la quale scende a valori inferiori al 60% con caduta notevole della frequenza cardiaca (anche 12 battiti minuto), con ritorno immediato a valori normali al primo atto respiratorio.
Abbiamo inoltre indagato l'andamento dell'attività elettrica cerebrale in fase d'ipossia estrema sia in acqua che a secco in altitudine (struggle phase dell'apnea) con risposte a dir poco drammatiche: nella fase finale dell'apnea (contrazioni diaframmatiche protratte) c'è un rallentamento dell'attività elettrica cerebrale paragonabile ad alcune fasi dell'anestesia barbiturica.
C'è infine un dato importantissimo che conferma come la perdita di coscienza del subacqueo apneista sia ascrivibile ad una SINCOPE VERA: esiste una sequenza fisiologica di eventi che si possono riassumere così:
1. aumento della CO2 tissutale ed ematica stimolazione dei centri respiratori con treni di onde eccitatorie che si propagano ai centri nervosi vicini al centro respiratorio-
2. Primo centro eccitato nucleo del glossofaringeo (stimolo al singhiozzo):
3. secondo centro eccitato nucleo del nervo frenico (contrazioni diaframmatiche)
4. terzo centro eccitato nucleo del nervo vago (bradicardia e in casi estremi sincope per mancato rifornimento di sangue del cervello).
Anche i sintomi prodromici (comunemente definiti Samba o..mioclonie) trovano la stessa spiegazione legata ad una carenza della irrorrazione ematica corticale.

molto interessante!! ...quindi una respirazione regolare e naturale unita naturalmente ad un rilassamento generale sembra essere la miglior soluzione?...... e' comunque da evitare l'abbassamento della co2 nella preparazione del tuffo,vero?
 
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alepesca78
view post Posted on 24/8/2010, 08:47




quest'anno mi sono deciso a fare un corso di apnea e naturalmente devo dire che è stato davvero molto importante (lo consiglio a tutti quelli che fanno pesca sub).
Spero di non ricordare male da ciò che mi ha spiegato l'istruttore in termini di iperventilazione, con questa manovra raspiratoria non facciamo altro che l'oposto di ciò che in verità andrebbe fatto, infatti con l'iperventilazione o ventilazione forzata, si irrigidiscono i muscoli e aumenta la frequenza cardiaca: risultato mancanza di rilassamento e consumo rapido di ossigeno. Con le tecniche di rilassamento spiegateci non facciamo altro che rilassare i muscoli e effettuando lunghi e lenti respiri facciamo in modo da rallentare il battito cardiaco e quindi riduciamo il consumo di ossigeno.
Spero di non aver scritto cose errate anche perche se lo sa il mio istruttore :rocket.gif: :rocket.gif: :rocket.gif: :boxing.gif: :boxing.gif: :gun_bandana.gif: :gun_bandana.gif: :gun_bandana.gif:

P.s. devo dire che prima di fare questo corso spesso mi ritrovavo a fare le innumerevoli ca@@ate da incompetente (vedi iperventilazione, oppure dopo una risalita fare brevi e veloci respiri), ora molte cose che ho imparato al corso mi hanno permesso di assaporare il vero gusto dell'apnea

:bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif:
 
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nitrorace
view post Posted on 24/8/2010, 10:03




Io sono contrario ai corsi e l'ho già espresso altre volte.
Secondo me la pesca in apnea si fa ascoltando il proprio corpo,ma non tanto quando si è sotto l'acqua,ma fuori prima di immergersi.
Per alepesca78 forse siamo quasi coetanei, io sono del 74,quindi non ti parlo come quello più grande che vuole dare lezioni di vita,però ti consiglio di rileggere quello che ha scritto il dottor Malpieri sopra e di riflettere un'attimino.
Inoltre vorrei aggiungere che secondo il mio modo di vedere gia il respirare con la bocca invece che con il naso equivale ad iperventilare.
Ora tra respirare semplicemente con la bocca e iperventilare come fanno i ragazzi nel video c'è una bella differenza,però se dopo aver "respirato" come ci hanno insegnato al corso, scendiamo forzando la compensazione (perchè magari siamo un po' tappati) e poi aspettiamo li giù la fame d'aria(Magari anche stanchi dalla sera prima o con qualche medicinale in corpo),ecco che succede il fattaccio.
 
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Massimo Malpieri
view post Posted on 24/8/2010, 15:21




CITAZIONE (alepesca78 @ 24/8/2010, 09:47)
quest'anno mi sono deciso a fare un corso di apnea e naturalmente devo dire che è stato davvero molto importante (lo consiglio a tutti quelli che fanno pesca sub).
Spero di non ricordare male da ciò che mi ha spiegato l'istruttore in termini di iperventilazione, con questa manovra raspiratoria non facciamo altro che l'oposto di ciò che in verità andrebbe fatto, infatti con l'iperventilazione o ventilazione forzata, si irrigidiscono i muscoli e aumenta la frequenza cardiaca: risultato mancanza di rilassamento e consumo rapido di ossigeno. Con le tecniche di rilassamento spiegateci non facciamo altro che rilassare i muscoli e effettuando lunghi e lenti respiri facciamo in modo da rallentare il battito cardiaco e quindi riduciamo il consumo di ossigeno.Spero di non aver scritto cose errate anche perche se lo sa il mio istruttore :rocket.gif: :rocket.gif: :rocket.gif: :boxing.gif: :boxing.gif: :gun_bandana.gif: :gun_bandana.gif: :gun_bandana.gif:

P.s. devo dire che prima di fare questo corso spesso mi ritrovavo a fare le innumerevoli ca@@ate da incompetente (vedi iperventilazione, oppure dopo una risalita fare brevi e veloci respiri), ora molte cose che ho imparato al corso mi hanno permesso di assaporare il vero gusto dell'apnea

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allora te lo spiego di nuovo:
1. l'ossigeno a livello del sistema nervoso centrale rimane inalterato ciò che viene a mancare è il rifornimento di sangue perchè il cuore pompa poco (sindrome da bassa gettata);
2. i respiri lenti e prodondi sono sempre e comunque iperventilazione che abbassa la pressione parziale della CO2;
3. il battito cardiaco rallenta per effetto del Diving Reflex e del Blood Shift e come detto i consumi dell'O2 sono ininfluenti sulla durata dell'apnea; sono concetti vecchi e sorpassati, magari anche gli istruttori dovrebbero aggiornarsi.
Un'ultimo appunto per chi fà pesca in apnea non è consigliabile fare corsi di apnea ma di pesca in apnea che sono 2 cose totalmente differenti.
 
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nitrorace
view post Posted on 24/8/2010, 15:39




e io quoto
CITAZIONE
Un'ultimo appunto per chi fà pesca in apnea non è consigliabile fare corsi di apnea ma di pesca in apnea che sono 2 cose totalmente differenti.

 
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bobetto186
view post Posted on 24/8/2010, 16:10




Cavolo,sono un pò interdetto. Come bisogna respirare allora per evitare la cardiodepressione?

E che differenza c'è tra apnea pura e pesca in apnea ai fini della preparazione al tuffo?
:bye1.gif:
 
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Massimo Malpieri
view post Posted on 24/8/2010, 17:03




CITAZIONE (bobetto186 @ 24/8/2010, 17:10)
Cavolo,sono un pò interdetto. Come bisogna respirare allora per evitare la cardiodepressione?

E che differenza c'è tra apnea pura e pesca in apnea ai fini della preparazione al tuffo?
:bye1.gif:

sembra quasi una domanda retorica: l'apnea pura prevede una singola prestazione, di tipo massimale, alla massima profondità (con una serie di tuffi di preparazione= 4 o 5 non di più); la pesca in apnea è una attività anaerobica continuata per più ore con esposizione continua dell'organismo al Diving Reflex ed al Blood Shift, accumulo di acido lattico nei tessuti muscolari periferici (con lento rilascio nelle 6 - 12 ore dopo la pesca) e continua produzione di particolari ormoni (peptidi natriuretici) che provoca profonde modificazioni nell'organismo.
Queste cose gli istruttori di pesca in apnea le conoscono a fondo (perchè le hanno apprese da me in tutti corsi fatti sino ad oggi; l'ultimo al Giglio il 15 aprile) mentre gli istruttori di apnea non le sanno (tranne qualcuno che è anche istruttore di pesca in apnea).
La cardiodepressione (come la chiami tu) è conseguenza della stimolazione del nucleo di nascita del nervo vago (che innerva il cuore) da parte degli impulsi nervosi che arrivano al cervello per l'aumento della percentuale di CO2 nel sangue.
 
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dragon75pa
view post Posted on 24/8/2010, 17:28




sto andando in confusione :wacko: ....


ok sapevo che non bisogna iperventilare....e che l'espirazione deve essere massima al fine di espellere tutta la CO2 possibile....
ma sapevo pure che bastava fare dei respiri lenti e rilassati al massimo per ottimizzare una discesa....a questo puto chiedo al dott. malpieri ma qual'è il modo corretto di respirare prima di effettuare una discesa..? (parliamo ovviamente di pesca in apnea non di apnea pura...)


grazie... :bye1.gif:
 
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alepesca78
view post Posted on 25/8/2010, 08:36




personalmente penso di aver tratto molti vantaggi facendo il corso di apnea cmq ad ognuno le proprie opinioni
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black725
view post Posted on 25/8/2010, 15:57




CITAZIONE (alepesca78 @ 25/8/2010, 09:36)
personalmente penso di aver tratto molti vantaggi facendo il corso di apnea cmq ad ognuno le proprie opinioni
:bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif:

all'ora sei propio duro!!!!! non si stà parlando di opinioni o di sensazioni, si parla di dati scientifico-oggettivi alla mano, (spero di aver capito) in entrambi i casi (respirazione veloce o lenta) si ha un lavaggio della CO2 polmonare ma bada bene non ematica cioè quella presente nel sangue.
In definitiva sempre se ho capito, la migliore respirazione è quella normale, ne veloce ne lenta, che duri almeno il doppio del tuffo effettuato in precedenza per cercare di ristabilire la O2 non solo a livello polmonare ma anche a livello ematico.
P.s. spero di aver capito :blink:
 
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bobetto186
view post Posted on 25/8/2010, 16:17




CITAZIONE (black725 @ 25/8/2010, 16:57)
CITAZIONE (alepesca78 @ 25/8/2010, 09:36)
personalmente penso di aver tratto molti vantaggi facendo il corso di apnea cmq ad ognuno le proprie opinioni
:bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif: :bye1.gif:

all'ora sei propio duro!!!!! non si stà parlando di opinioni o di sensazioni, si parla di dati scientifico-oggettivi alla mano, (spero di aver capito) in entrambi i casi (respirazione veloce o lenta) si ha un lavaggio della CO2 polmonare ma bada bene non ematica cioè quella presente nel sangue.
In definitiva sempre se ho capito, la migliore respirazione è quella normale, ne veloce ne lenta, che duri almeno il doppio del tuffo effettuato in precedenza per cercare di ristabilire la O2 non solo a livello polmonare ma anche a livello ematico.
P.s. spero di aver capito :blink:

Beh,credo proprio che non sia questo quello che abbia detto il prof.Malpieri. Il concetto espresso credo rivoluzioni tutte le certezze avute sino ad ora.

Infatti dice:

lora te lo spiego di nuovo:
1. l'ossigeno a livello del sistema nervoso centrale rimane inalterato ciò che viene a mancare è il rifornimento di sangue perchè il cuore pompa poco (sindrome da bassa gettata);
2. i respiri lenti e prodondi sono sempre e comunque iperventilazione che abbassa la pressione parziale della CO2;
3. il battito cardiaco rallenta per effetto del Diving Reflex e del Blood Shift e come detto i consumi dell'O2 sono ininfluenti sulla durata dell'apnea; sono concetti vecchi e sorpassati, magari anche gli istruttori dovrebbero aggiornarsi.
Un'ultimo appunto per chi fà pesca in apnea non è consigliabile fare corsi di apnea ma di pesca in apnea che sono 2 cose totalmente differenti.
 
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30 replies since 6/8/2010, 22:39   2147 views
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