PescaSub & Apnea

I racconti del Mammut

« Older   Newer »
  Share  
Seriol Killer 645
view post Posted on 31/5/2010, 17:55




CITAZIONE (lollorav78 @ 31/5/2010, 18:10)
vedo che le cazzate nn le faccio solo io (quella del nodo del mulinello è mitica!)

la cosa mi rincuora parecchio!!!

grande Seriola, racconto splendido come sempre!

Se insisti in queste letture, ti rincuorerai parecchio!!! ;)



CITAZIONE (Mauro X @ 31/5/2010, 18:03)
CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 31/5/2010, 01:13)
In quel caso cercavo di attirare i dotti, impugnando un 110 della Seac, ma non mi chiedete il modello, perchè non lo ricordo. Posso dirvi che il fusto era grigio. Speriamo in Mauro X!!

Era lo Sting, praticamente un Picasso Asegai ritargato Seac. :bye1.gif:

(IMG:http://img441.imageshack.us/img441/9179/stingv.jpg)

Sei impeccabile!
D'altra parte, non ne ho mai dubitato. :clapping.gif:

 
Top
Riccardopi
view post Posted on 2/6/2010, 10:41




Grande come sempre :clapping.gif: :clapping.gif:
 
Top
Chisa237
view post Posted on 2/6/2010, 12:17






… sempre meglio! :B): :B): :B): ;) ;) ;) :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif:
 
Top
cristicar
view post Posted on 4/6/2010, 17:12




:B):

Ah Seriò,

non so x gli altri, ma per quanto mi riguarda, 6 diventato un "cult"... :clapping.gif: :clapping.gif:

Aspettiamo tue nuove... :fisch.gif: :fisch.gif:

:bye1.gif:
 
Top
Seriol Killer 645
view post Posted on 6/6/2010, 23:27




Dopo tante peregrinazioni in Messico, Pacifico e Mar Rosso, sentii, come vi dicevo, un fortissimo richiamo verso il Mediterraneo.
Nel 1985 decisi di tornare a Lampedusa. Così, avendo pochi giorni a disposizione, con Susan prendemmo un aereo e volammo verso la più grande delle Pelagie.
Rimanemmo una settimana, o poco più, però devo dire che l'esperienza fu altamente positiva, anche se in quel frangente non avevamo una barca a disposizione. A parte quelle che potevamo affittare.
Un giorno eravamo a pescare dietro l'isola e io ebbi occasione di aiutare una giovane signora a liberare l'ancora, che si era incattivata sul fondo. La poveretta era in viaggio di nozze con il marito, pescasub milanese, il quale, secondo i migliori dettami della nostra categoria, una volta in acqua si era scordato qualsiasi legame con il mondo esterno e si era dedicato, anima e corpo, alla sua missione ancestrale di catturatore di pesci. Anche se milanese, quindi territorialmente più votato al risotto e ai funghi, la passione subacquea prevaleva, a dispetto di qualsiasi collocazione geografica.
Bene, la mia opera di raccatta ancore stabilì l'inizio di una grande amicizia tra due pescatori subacquei.
Il giorno dopo andammo a pescare insieme. Zona di operazioni, Mare Morto. Più che pescare, ci massacrammo vicendevolmente, facendo immersioni (inutili) tra i venticinque e i trenta metri, così, tanto per saggiare quali fossero le nostre capacità. Non sparammo un colpo e non si decise, almeno per quel giorno, chi dei due, fosse il più stronzo.
Ad ogni modo passammo una piacevole vacanza e ci promettemmo di organizzarci al meglio, quindi con gommone e quant'altro, per essere più operativi.
Anni appresso con il mio amico milanese, il cui nome è Franco, andammo a pescare a Lampione, méta di ogni nostro sogno invernale. Tra noi c'era grande amicizia, purtroppo anche molta competitività, pur dovendo io riconoscergli doti superiori alle mie, anche grazie al fatto che aveva diciotto anni meno di me.
Dicevo che eravamo a Lampione, costa ovest e Franco si preparò a una discesa, dopo avermi detto che aveva visto dei dentici, fondi, per cui io dovevo dargli assistenza.
Scese e cominciò un interminabile aspetto a oltre trenta metri. Io, dalla superficie, ogni tanto vedevo i raggi del sole che si riflettevano sul fusto del suo fucile, ma di tutta la sua figura non vedevo assolutamente nulla.
Mi accorsi che aveva sparato, solo quando cominciò a risalire, perchè era tutto intento a srotolare il filo del mulinello. Non capivo che cosa fosse stato il suo bersaglio, perchè intravedevo solo un baluginìo argentato parecchio più in basso. Lì per lì pensai a un grosso dentice, però, mi dissi, all'anima del dentice!
Man mano che veniva su, anche il pesce guadagnava fisionomia. Era veramente grosso, ma dentice non era. Si trattava di una ricciola, un affare di trentacinque kg. Chiaramente, questo lo sapemmo dopo.
Il bestione si era presentato di muso e si era preso la fucilata a metà strada, tra naso e occhi. Colpo preciso, ma non mortale. Sicuramente doloroso, ma per un animale di quella mole, ci sarebbero volute due ore per ridurlo alla ragione. Infatti aveva cominciato a nuotare lentamente in cerchio, squotendo la testa, nel tentativo di liberarsi dall'asta. Con 6,5 mm di diametro, le possibilità di rottura erano piuttosto alte. Così Franco mi "invitò" ad andare ad assestare un secondo colpo per sicurezza.
Riconosco che ero un po' contrariato che la ricciola l'avesse sparata lui, ma, diamine, non era quello il momento per le meschinità!
Mi preparai a una discesa rapida e giù, verso il pesce. Quello seguitava a girare in tondo e a sbattere la testa a una profondità di circa quindici metri. Una volta giunto a tiro, allungai il braccio e feci partire il colpo che finì clamorosamente, non sul capoccione della ricciola, ma un palmo sopra a quelle che idealmente potrebbero essere state le orecchie!
Avreste dovuto vedere la faccia di Franco. E la mia!
Il secondo colpo che sparai andò meglio. La bestia rimase fulminata e fu tirata in barca senza problemi.
Il fatto di aver sparato nel blu, senza punti di riferimento, è stata probabilmente la causa del mio tiro infelice.
Ma non finisce qui.
Ci dividemmo, nella (mia) convinzione che io avrei avuto miglior fortuna da solo. Dopo neanche dieci minuti, l'urlo del mio amico, che mi chiamava concitato per doppiare un'altra ricciola. Rifeci a ritroso mezzo chilometro, per andare a sparare un pesce colpito malamente su un fianco, la cui ferita si allargava vistosamente. Feci appena in tempo a sparare, questa volta con precisione, che la prima asta rimase appesa senza più preda. Questione di minuti e la ricciola, "solo" venti chili, andò a fare compagnia a quell'altra.
A quel punto io ero sportivamente livido e rosicavo di brutto.
Lasciai il mio compagno di pesca a districare sagole, riavvolgere mulinelli e addrizzare frecce e me ne andai a cercare miglior fortuna.
L'umore era decisamente sotto le pinne e l'ottimismo aveva ceduto il passo a un'angoscia color pece.
Quello aveva sparato due colpi con più di mezzo quintale di risultato e io avevo fatto quel po' po' di tiro, per cui avrei meritato il taglio del braccio e di qualcos'altro. Bah!!!
Notai un paio di ricciole che mi erano passate con nuoto deciso una ventina di metri più in basso. Troppo veloci e lontane per tentare qualcosa, però, pensai, non si sa mai, tentiamo un aspetto. Tanto peggio di così!
Scesi, mi appostai poco convinto, quindi con poco fiato, dietro uno scoglio e aspettai.
Stavo per staccarmi dal fondo, quando uno dei carangidi tornò indietro. Ero agli sgoccioli e quando premetti il grilletto, sia la precisione che la distanza, furono calcolate malamente, per cui il tiro fu una vera fetecchia.
Il pesce ebbe la solita esitazione, che ti fa sempre pensare di averlo fulminato, poi partì, progressivamente, sempre più veloce.
Il filo andò via dal mulinello in pochi secondi e io tenevo la sagola con due dita, cercando di fare meno resistenza possibile. Ma dove c@zzo stava Franco?
Assecondavo la mia "preda"e nuotavo nella direzione verso cui si dirigeva: sarei probabilmente arrivato a Monastir, Tunisia, nel giro di sei ore. In tutto questo, nel prepararmi all'aspetto, avevo ancorato il pallone nei paraggi, quindi in quel momento veleggiavo verso il Nordafrica senza nessun segnale di riconoscimento da lontano.
Dopo mezz'ora, mi passò vicino uno sportfisherman che trainava, il cui occupante, che oltre a pescare si beveva una birra gelata, mi chiese:" Ma lei che sta facendo?"
Di Franco nessuna avvisaglia. Passò un altro quarto d'ora. Timidamente cercavo di salpare la sagola, ma quando sentivo che ripartiva, mi limitavo solo ad assecondarne i movimenti.
Finalmente mi sentii chiamare. Senza vedere e capire da dove venisse la voce, agitai un braccio, nella speranza di essere avvistato.
Dopo forse altri venti minuti, sempre con quello che trainava che mi passava davanti, Franco arrivò e mi chiese che cosa fosse successo.
Io, con il piglio della vittima, quello cioè che fino a quel momento non aveva preso niente, perchè distolto dalla propria azione di pesca da chi non aveva fatto altro che sparare malamente delle ricciole, che avevano poi richiesto il mio intervento risolutivo. In parole povere, Franco si era fatto gli affaracci suoi, per i quali aveva chiesto il mio aiuto. Una volta risolti i suoi casi, se n'era fregato delle mie esigenze!
Insomma, gli risposi in malo modo, che invece di fare domande idiote, sarebbe stato meglio che si sbrigasse a scendere per uccidere la "mia" ricciola.
Quello diede un'occhiata alla bianca sagola che si infilava nel blu più blu, dopodichè mi guardò e mi chiese, impacciato, quasi balbettando: "Ferdi,sì, ma dov'è?"
Prima lo investii a male parole, poi mi resi conto di quello che gli avevo chiesto e cominciai a ridere, una di quelle risate con le lagrime agli occhi.
Il mio pesce doveva stare a una cinquantina di metri sotto di noi, appeso in verticale, la qual cosa mi fece pensare che ormai dovesse essere sfinito.
Ricominciai a salpare, un palmo dietro l'altro, sempre con il dubbio che di punto in bianco non sentissi più il peso della ricciola. Ancòra dieci minuti e si cominciò a delineare la sagoma argentea che veniva su di fianco, opponendo tutta la possibile resistenza. Franco si immerse e con una fucilata mise termine a quell'angoscia.
Angoscia che era durata due ore e mezza, ma che mi aveva fatto vincere con molta fortuna un avversario di ventidue kg.
:bye1.gif: :bye1.gif:
 
Top
view post Posted on 7/6/2010, 07:09

Spigolaro

Group:
Member
Posts:
3,753
Location:
Genova, pesco a Varazze (SV)

Status:


non ho parole

 
Top
cristicar
view post Posted on 7/6/2010, 07:45




CITAZIONE (lollorav78 @ 7/6/2010, 08:09)
non ho parole

Mi associo!

 
Top
Seriol Killer 645
view post Posted on 7/6/2010, 08:42




Carissimi e benevolissimi amici,
le mie storie, a questo punto, finiscono. Non perchè abbia terminato gli argomenti, tutt'altro. Il motivo è che vado a pescare e per un mese e mezzo starò lontano dalla tastiera del pc.
Parto fra otto giorni e devo mettere a punto un paio di milioni di cose.
Il Mammut si prodigherà nel raccogliere nuovi aneddoti, altrimenti che vi racconterà fra... cinquant'anni?!?
Un caro saluto a tutti e grazie.
Ferdi Giorgetti
:bye1.gif:
 
Top
view post Posted on 7/6/2010, 08:44

Spigolaro

Group:
Member
Posts:
3,753
Location:
Genova, pesco a Varazze (SV)

Status:


ma vaffanc....

hihiihih

quanto ti invidiooooooooooo!!

P.S. dove vai? Italia, Europa o resto del Mondo?
 
Top
view post Posted on 7/6/2010, 08:54
Avatar

Big Denticiaro

Group:
Utente
Posts:
21,968
Location:
Marsala (TP) "Onorevole cu Giummo di l'Aiss' I Mazze F.C."

Status:


Ciao Ferdi a presto..ci mancherai... :( !!!

buon divertimento :bye1.gif:
 
Top
iceeyes1985
view post Posted on 7/6/2010, 08:55




beh...allora buone vacanze!!!
mi raccomando,torna con un bel pò di racconti,perchè saremo"affamati" !
ciao! :bye1.gif: :bye1.gif:
 
Top
KiraLaGuerriera
view post Posted on 7/6/2010, 08:57




cìaoo ferdìììì anche da una donna che tì ha sempre seguìto con dedìzìone e costanza nonostante sìa un'estranea alla pescasub.. ma mì haì sempre appassìonato e ìo vado sempre dove c'è la passìone.
come dìce bongì e tuttì glì altrì .. cì mancheraì!!!

faì buon vìaggìo e dove andraì?? se è lecìto saperlo?? ;) se no cì racconteraì le tue avventure al rìtorno !!!!!

buone ìmmersìonì!!!!

sara
 
Top
CRY^76
view post Posted on 7/6/2010, 22:33




Ciao Seriola, divertiti e torna presto!!!PS Anche a me mancheranno i tuoi racconti.... :ph34r: Vai e uccidi!!! :gun_bandana.gif: :fish_h4h.gif: :fish_h4h.gif: :rocket.gif:
 
Top
524 replies since 15/5/2010, 23:16   17600 views
  Share