PescaSub & Apnea

I racconti del Mammut

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cristicar
view post Posted on 21/5/2010, 15:06




CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 20/5/2010, 16:58)
Non sono di Rimini, ma di Roma, pur abitando in un posto fantastico 20 minuti fuori Raccordo.

:hmm.gif: E, se non ricordo male, se magna pure bene...
[/QUOTE]
Il pesce è il fine ultimo di questa passione, che ci porta a sognare, organizzare, cercare nuovi posti, prendendoci un sacco di delusioni, in cambio di una manciata di successi. Ma sono, almeno per me sono state e continuano ad essere, fonti di esperienze indimenticabili.
[/QUOTE]
:clapping.gif: Sante parole... :clapping.gif:

[/QUOTE]
Poi io voglio sparare con il mio fucile, non con l'ultimo catenaccio che hanno usato cani e porci! ;)
[/QUOTE]

Seriò, te dovrebbero santificà subito... :innocent.gif:


[/QUOTE]
[/QUOTE]

Riflessione: toglietemi tutto ma non il Seriola quotidiano...

:notworthy.gif: :notworthy.gif:
 
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CRY^76
view post Posted on 22/5/2010, 00:13




CITAZIONE (cristicar @ 21/5/2010, 16:06)
CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 20/5/2010, 16:58)
Non sono di Rimini, ma di Roma, pur abitando in un posto fantastico 20 minuti fuori Raccordo.

:hmm.gif: E, se non ricordo male, se magna pure bene...

Il pesce è il fine ultimo di questa passione, che ci porta a sognare, organizzare, cercare nuovi posti, prendendoci un sacco di delusioni, in cambio di una manciata di successi. Ma sono, almeno per me sono state e continuano ad essere, fonti di esperienze indimenticabili.
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:clapping.gif: Sante parole... :clapping.gif:

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Poi io voglio sparare con il mio fucile, non con l'ultimo catenaccio che hanno usato cani e porci! ;)
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Seriò, te dovrebbero santificà subito... :innocent.gif:


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Riflessione: toglietemi tutto ma non il Seriola quotidiano...

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:risata.gif: :risata.gif: :risata.gif: :risata.gif: :risata.gif: :risata.gif: :risata.gif: Seriola tra un po'ti mettono nell' elenco delle droghe!!! MI -TI -CO !!!
 
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Seriol Killer 645
view post Posted on 22/5/2010, 22:47




CITAZIONE (Mauro X @ 21/5/2010, 14:43)
CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 20/5/2010, 00:20)
mi ero comprato delle arbalette australiane, che commercializzava la Technisub: il Cave Master e il Reef Master.

... e le pinne Ala, sempre della Technisub.

Finalmente qualcuno che coniuga il genere giusto, quello femminile, con la parola "arbalette".

Poi scusate il ritardo.

Senza Mauro X, questo post sarebbe nudo!
Grazie di cuore: a te e a tutti voi che mi state offrendo questo affetto. :wub:

Ragazzi, abbiamo avuto questa vita, bene, viviamola. Non lasciamo che qualcun altro decida come vada vissuta. :nono.gif:
So che mi sto infilando in un sentiero "pericoloso", ma è la realtà. :unsure:
Cambiamo argomento. Domani vi racconterò una pescata miracolosa, (si fa per dire!)...
:bye1.gif:





(IMG:http://img7.imageshack.us/img7/2696/techni...sticoinlegn.jpg)

(IMG:http://img534.imageshack.us/img534/4889/pinneala.jpg)



Edited by Seriol Killer 645 - 23/5/2010, 20:42
 
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Seriol Killer 645
view post Posted on 23/5/2010, 21:32




Vi ho raccontato delle difficoltà iniziali di Susan con il nostro sole e il nostro mare. Mi sentivo, quindi, in dovere di farle capire il perchè di tanta passione. Nella mia mente c'erano i mari trasparenti di Lampedusa, i pesci meravigliosi e, in ultima analisi, squisiti, nonchè le spiagge e il sole e gli amici,... insomma le avevo un po' incartato tutto quello che le volevo far vedere e credere.
Eravamo finalmente sulla Pelagia (!) maggiore, quando, grazie a una giornata di bonaccia , le dissi: " oggi ti porto a Lampione, dove c'è la sublimazione di tutto ciò che un pescatore subacqueo sogna!" Le parlai di fondali dai quali potevi aspettarti di tutto, di un'acqua trasparente come il Gin, di un silenzio rotto solo dallo stridio dei gabbiani e di pesci meravigliosi a tutte le profondità. Insomma l'avevo convinta che stavo per portarla nella succursale del Paradiso Terrestre.

L'indomani, levammo gli ormeggi molto presto e, con lo Zodiac, partimmo verso ovest spaccato. Traversata da favola, accompagnati dai delfini e dalle berte che volavano a pelo d'acqua. Non c'era un'anima in mare, solo all'orizzonte si vedeva un paio di pescherecci che facevano pesca a strascico.
Arrivammo a Lampione, accolti da qualche milione di gabbiani, i veri padroni dell'isola. Ancorammo e cominciai a vestirmi. Sotto di noi avevamo forse tre metri d'acqua: bene, sembrava di essere ancorati a tre metri di altezza, tanto era trasparente il mare.
Una volta fuori bordo, mi feci passare il fucile e, mentre mi accingevo a caricarlo, fummo investiti dal rumore di un'esplosione, che quasi ci fece saltare, io a bordo e Susan in mare. Ci guardammo e, senza dire una parola, io riguadagnai il gommone e lei salpò l'àncora. Doppiammo la punta sud dell'isolotto e andammo sull'altro lato, quello che lasciavo sempre per ultimo durante le mie battute, perchè era il più impegnativo e il più "riccioloso". Qui c'era un peschereccio, i cui occupanti erano intenti in una qualche attività, che lì per lì' non capii. Poi guardando meglio, mi resi conto che stavano cercando di arraffare con raffi e coppi delle sagome bianche che galleggiavano. Erano pesci, dentici.
Noi nell'eccitazione e nella curiosità, avendo girato la punta a tutto gas, ci eravamo di fatto ritrovati a due millimetri dai bombaroli.
Sapete quando realizzate di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato? Beh, io ebbi subito quella sensazione. Non sapevo dove trovare un posto per andarmi a nascondere. In quella situazione, Susan non aveva capito niente di quanto stava accadendo, per fortuna. I "pescatori" cessarono qualsiasi loro attività e mi chiesero che stessi a fare in quel posto.
Senza guardare i dentici che galleggiavano tutto intorno, dissi loro che avevo portato la mia fidanzata americana a fare una gita, con la scusa di andare a pescare, mentre i miei scopi erano ben altri. Naturalmente questa ciofeca di spiegazione la diedi con un larghissimo uso di occhietti ammiccanti, come per dire:" che me devo inventà pe' famme 'na scopata"! Scusate la volgarità, ma non sapevo dove andare ad arrampicarmi.
Non credo che si siano bevuta 'sta storia, però il capobarca mi chiese se potevo scendere sul fondo a recuperare dei pesci che erano caduti fuori bordo, causa una maldestra manovra di uno dei tipi imbarcati. C@zzata per c@zzata!
Dissi loro che per me era troppo fondo, ma non avevo fatto i conti con Susan, che in un moto di orgoglio, aveva subito precisato che io dicevo così per modestia, ma ero in grado di scendere a trentacinque e passa metri!
Buonanotte!!!
Il comandante a quel punto mi disse queste testuali parole:" Signurì, noi dobbiamo vivere con questo mare. Se ci da una mano oggi, chissà che domani non possiamo essere noi utili a lei. Ci sono tanti mascalzoni sull'isola, che fanno danni alle barche, rubano...
Capii l'antifona e cominciai a fare il cormorano. Scendevo, prendevo con le mani due, tre pesci alla volta. Pezzi da cinque, otto chili all'inizio. Poi più piccoli, ma parliamo di qualcosa come trenta dentici l'ora, forse centocinquanta chili. La mia "collaborazione" andò avanti per più di tre ore. Quando alla fine, stremato, dissi che per me potevano anche andare a farsi fottere ( e dalla faccia che videro, ritengo che anche loro abbiano pensato che a quel punto diventavo pericoloso), più della metà del branco rimase sott'acqua.
Inutile dire che mi ero fatto dei grandi amici, dei protettori. In effetti era andata così: secondo loro, svolgevano una più che legittima attività: il mare è grande ed è di tutti. Leggi fatte da chi forse abita in montagna, vogliono limitare la nostra libertà. Sbagliato. Noi andiamo dritti per la nostra strada. Noi siamo gente di mare e tu, Signurì, che nuoti come un pesce, sei "gente" di mare, quindi ci capiamo e siamo uniti contro le minchiate di quelli delle montagne.
Insomma, alla fine, avevo le idee parecchio confuse.
Non sapevo come giustificare la presenza in tavola di un dentice di oltre quattro kg, io che di dentici fino a quel giorno, non ne avevo mai presi! :hmm.gif:
:bye1.gif:





























 
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Chisa237
view post Posted on 23/5/2010, 22:01






Racconti sempre fantastici, vecchio mio… ;) Mò pure i pirati…
 
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cave3333
view post Posted on 25/5/2010, 09:25




COLPEVOLE COLPEVOLE COLPEVOLE :nono.gif: :nono.gif: :nono.gif:
Sara la vecchiaia ma adesso avresti preso le loro anime :D :D :D
Poi se si parla di dentici mmmmm saresti superimbufalito
Ti perdoniamo :clapping.gif: solo perchè giovane e fuorizona
 
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Riccardopi
view post Posted on 25/5/2010, 10:05




CITAZIONE (cave3333 @ 25/5/2010, 10:25)
COLPEVOLE COLPEVOLE COLPEVOLE :nono.gif: :nono.gif: :nono.gif:
Sara la vecchiaia ma adesso avresti preso le loro anime :D :D :D
Poi se si parla di dentici mmmmm saresti superimbufalito
Ti perdoniamo :clapping.gif: solo perchè giovane e fuorizona

:rotflmao.gif: perdonato pe 'sta volta :P :P

:clapping.gif:
 
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view post Posted on 25/5/2010, 22:19
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Cefalaro

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CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 23/5/2010, 22:32)
L'indomani, levammo gli ormeggi molto presto e, con lo Zodiac ...

Mark 2, I suppose.

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Seriol Killer 645
view post Posted on 26/5/2010, 18:39




CITAZIONE (Mauro X @ 25/5/2010, 23:19)
CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 23/5/2010, 22:32)
L'indomani, levammo gli ormeggi molto presto e, con lo Zodiac ...

Mark 2, I suppose.

(IMG:http://img97.imageshack.us/img97/7863/mk2l.jpg)

You suppose right! :P
Nel 1966, anche Stefano Carletti si trovò a fare da "raccoglipesce" a un bombarolo lampedusano. Unica differenza fu che Stefano era con le bombole ed era partito sul peschereccio di quel personaggio (zù Gino Pace, buonanima), senza sapere che si sarebbe trovato coinvolto in una tale avventura!
 
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CRY^76
view post Posted on 30/5/2010, 20:47




Seriola ci sei?????Io ho le crisi di astinenza......... :nuovi006.gif:
 
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Seriol Killer 645
view post Posted on 31/5/2010, 00:13




Dal momento che mi sono avvicinato ai giorni nostri e che ho parlato di una "mancanza" di Mediterraneo, vorrei proporre quanto mi è successo un giorno a Lampione.
Parlo sempre di anni nei quali si poteva andare a pescare, prendere dei pesci e non sentirsi come lo sterminatore delle ultime risorse ittiche del pianeta. Non stiamo a raccontarci le solite cose, che tanto le diciamo tra noi, che sappiamo benissimo come realmente stanno e, quindi, non servono a niente. Confusione? OK! Spiego: io apneista, di mezza tacca, faccio (facevo) un mese a Lampedusa e FORSE prendevo due ricciole di venti o trenta kg. Ho detto forse. Nel periodo della riproduzione, con le reti di circuizione i tre famosi pescherecci (Graziella, Nuova Pippo e Adriana Aiello) ne prendevano centinaia. Immaginate quel numero di pesci presi da altrettanti sub. Diciamo cento ricciole catturate da cinquanta "sega sub" come me. Ogni sub, un mese di soggiorno sull'isola, traghetto o aereo per arrivare, benzina per scorrazzare, souvenir e cazzate varie da acquistare, alla fine mi dite quella ricciola quanto vale? Qualche euro più che presa e venduta dal Nuovo Pippo o chi per lui.
No, hanno preferito fare l'AMP, dove noi non possiamo più andare, con tutto quello che può comportare economicamente per i locali, però Nuova Pippo & soci seguitano allegramente la loro turpe attività : Intanto i vari "Linea blu" e "Pianeta Mare" mostrano le "meraviglie" di un mondo subacqueo restituito alla sua integrità, grazie all'allontanamento del killer subacqueo. Cmq, i lampedusani hanno voluto la bicicletta ed è bene che si facciano questa pedalata. E devono arrivare ancòra le tappe di montagna!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ma torniamo a noi.
Finalmente una giornata senza maestrale. Sveglia alle quattro e mezza, colazione, operazioni balneari di routine e via, rotta ovest, verso Lampione. Ora voglio dire una cosa, a voi che andate a sbattere fino a Lampedusa ai giorni nostri, per finire a pescare a Punta Sottile, dove neanche nel Medio Evo c'era una minkia (paragonato a quello che trovavi sulla costa da Alaimo a Sacramento) e dove, con molta probabilità, vi beccate qualche elica sulla schiena : pescare a Lampione è il massimo, è l'avventura allo stato puro. Fondali che ti tolgono il fiato, in tutti i sensi. Acqua limpida come l'aria, con una ricchezza di vita sottomarina che ti fa dubitare di stare realmente vivendo quel momento. Poi un volo di corvine da una parte, un branco di tonnetti o di palamite che ti sfiorano e vanno velocemente via. Sul fondo pigri e paraculissimi (termine francese) dotti e ogni tanto una cernia, che scoda e s'infila sotto una roccia. Se sei fortunato incontri anche uno squalotto, che rende epico quel giorno. Poi branchi di dentici, a tutte le profondità e di tutte le dimensioni. Pesci che non conoscono l'uomo e che ti danno quella chance in più che ti fa realizzare il sogno di un anno del c@zzo passato a lavorare, divincolandoti tra un Grande Fratello e un'Isola dei Famosi, (che poi chi li conosce è tutto da chiarire, 'sti famosi!). Ma non divaghiamo.
A coronamento di tutto questo, che era ciò che si trovava "di diritto", c'era l'incontro con le ricciole, vuoi il branco di quattrocento capi, dai quindici ai cinquanta kg o la "pattuglia" di quattro, tre maschi e una femmina, in cerca di un angolo appartato.
Quel giorno avevo girato la punta sotto il faro e stavo cercando di prendere una delle enormi corvine che abitavano sotto due scogli, ridossati alla parete dell'isola. Una questione di ventisette metri e infiniti cunicoli, tra i quali le corvine si muovevano con assoluta padronanza e sicurezza. La prima immersione fu mal programmata, per cui sparai con un attimo di ritardo, a causa, anche, di un'affrettata preparazione alla discesa. Roccia colpita, scalfita e pernacchie delle corvine e moccoli miei. Per non parlare di una punta di freccia a forma di spatola!
Sostituita l'arma, riandai giù e presi, nel giro di tre o quattro immersioni, due di quelle che mi avevano spernacchiato poco prima. Credo fossero esemplari di quasi tre kg l'uno, veramente belle.
Mentre mi "dilettavo" con le corvine, notai che una ricciola aveva cominciato a nuotarmi intorno. Era strana, a causa di un corpo molto lungo, diciamo un metro e mezzo, ma molto magra. Pensai ad un maschio, esaurito da tenzoni amorose, data la stagione degli accoppiamenti.Boh? Fatto sta che, esaurito o no, la fucilata se la meritava d'ufficio. Anche il comportamento era curioso: nuotava piano, cercava tutte le scuse per fermarsi a mezz'acqua, apriva la bocca e, sembrava che boccheggiasse.
A un certo punto si fermò una spanna sopra uno scoglio, aprì ancòra la bocca un paio di volte e si mantenne in quella posizione, con un lento ondeggiare della coda.
Ricordo che i raggi del sole le (gli?) battevano sul fianco sinistro. Io, da bieco assassino, me ne fregai di tutto il lato poetico, cromatico,naturalistico e, insomma, me ne fregai, mi immersi, con l'unico obbiettivo di rifilarle (gli) una fucilata nel capoccione. Mi avvicinavo lento e quella seguitava a stare sul posto. Temevo che partisse da un momento all'altro, per cui anticipai il tiro. Avevo in mano un'Aspic Sporasub da 90 cm con una coppia di elastici. L'asta colpì esattamente dove avevo mirato: due dita dietro l'occhio sinistro. Un capolavoro, peccato che l'aletta sporgesse mezzo cm all'esterno! Il pesce, accusando forse il colpo, lì per lì non si mosse. Io, rendendomi conto della precarietà del tiro, cominciai, delicatissimamente a tirare la sagola verso di me.Un palmo, poi due, poi tre:la ricciola veniva docilmente, mezzo addormentata, tra le mie braccia. Ma non era ancòra fatta. Quando mancavano trenta centimetri, forse ventinove(!), quella diede una sgrullata con la testa, si liberò della freccia e, lentamente, indolentemente se ne andò. Non prima di aver fatto nuovamente quel movimento con la bocca. Singhiozzo? Rutto? Non lo saprò mai. Fatto sta che rimasi a guardare l'asta che pendeva inerte nel blù e a considerare che venticinque sicuri kg di ricciola magra se n'erano andati.
Proseguii fino alla punta nord, dove cominciai a fare l'aspetto a dei dotti che erano ( ma sicuramente sono ancòra) più furbi del diavolo. C'è una premessa da fare. Due mesi prima ero andato a pescare in Turchia e avevo sparato a una ricciola di una quindicina di chili. A causa di un imparruccamento della sagola nel mulinello, la ricciola mi aveva strappato il fucile (Apache 100) dalla mano e se l'era tenuto come souvenir! Per quel motivo ero andato in giro per trovare dei mulinelli "seri",altrimenti avrei rinunciato a quel tipo di pesca. Rimediai due Marò della Mares, secondo me, a tutt'oggi, i migliori e più affidabili. Non capisco perchè, invece di produrre delle ciofeche supponenti, cervellotiche e costose non si limitino a copiare, paro- paro, il vecchio e ottimo Marò. Mistero??!!??
Dicevo che avevo due marò, che avevo montato su due miei fucili e che mi davano il massimo della sicurezza in caso di incontro con qualche bestione.
In quel caso cercavo di attirare i dotti, impugnando un 110 della Seac, ma non mi chiedete il modello, perchè non lo ricordo. Posso dirvi che il fusto era grigio. Speriamo in Mauro X!!
Mentre ero all'aspetto, tra due scogli a ventidue metri e i dotti non mi cagavano per niente, alla mia destra una pattuglia di tre ricciole si avvicinava con andatura sonnacchiosa, ma decisa. Non dovetti neanche spostare il fucile, perchè la prima, e più grossa delle bestie mi passò a non più di un metro dalla punta del fucile. Sparai e colpii con precisione chirurgica un bestione di più di quaranta chili. Sicuro del colpo inferto, guadagnai la superficie, srotolando lentamente i cinquanta e passa metri di filo del mulinello. Chiamai Susan, che accorse col gommone e mi chiese se volessi un altro fucile. Risposi che non ce n'era bisogno, data la precisione del tiro. Intanto vedevo srotolarsi la sagola bianca dal mulinello Marò. Filavo perchè sapevo che da un momento all'altro il pesce si sarebbe fermato, sfinito per il colpo mortale. La sagola, srotolandosi lentamente, mi diceva proprio quello.
Quello che non mi disse, era che non avevo fatto un nodo alla fine (o se preferite all'inizio) dell'imbobinamento! Ergo, la ricciola, che in quel momento si allontanava, sì, a due all'ora, era a circa cinquanta metri di fondale, portandosi via una freccia, una cinquantina di metri di sagola , andandosene (purtroppo) a morire dove mai e poi mai avrei più avuto modo di ritrovarla.
Quel giorno avevo sparato, colpito e perduto due grosse ricciole, più di sessanta chili. Roba da spararsi :doh.gif: :doh.gif: :doh.gif:
:bye1.gif: Era il 1996

Edited by Seriol Killer 645 - 31/5/2010, 08:55
 
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CRY^76
view post Posted on 31/5/2010, 08:41




:clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: :clapping.gif: Una sola parola:EN-TU-SIA-SMA-NTE!!!....Grazie Seriola, sto gia' meglio!......povere ricciolone, sono morte per niente! :bye1.gif:
 
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view post Posted on 31/5/2010, 17:03
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Cefalaro

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CITAZIONE (Seriol Killer 645 @ 31/5/2010, 01:13)
In quel caso cercavo di attirare i dotti, impugnando un 110 della Seac, ma non mi chiedete il modello, perchè non lo ricordo. Posso dirvi che il fusto era grigio. Speriamo in Mauro X!!

Era lo Sting, praticamente un Picasso Asegai ritargato Seac. :bye1.gif:

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view post Posted on 31/5/2010, 17:10

Spigolaro

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vedo che le cazzate nn le faccio solo io (quella del nodo del mulinello è mitica!)

la cosa mi rincuora parecchio!!!

grande Seriola, racconto splendido come sempre!
 
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oldsub
view post Posted on 31/5/2010, 17:44




E' davvero un grande piacere leggere i tuoi racconti.

:bye1.gif:
 
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524 replies since 15/5/2010, 23:16   17600 views
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