CITAZIONE (vyncenzo @ 1/5/2024, 17:55)
Ma ancora pensate che siamo un mercato appetibile....
Appetibile non lo so, ma a questo punto, allora, le ditte che esistono a fare? Che lo fanno a fare il nuovo modello di questo e di quel fucile?
Quando, per esempio, Omer è passata ad Acqualung (C4 si è unita a Dessault, che poi farebbe parte, forse, dello stesso gruppo Francese? Non lo so, ma se lo sapete voi, ditemelo) io mi sono mangiato le mani. Ma perché non si univano in un solo marchio tutto italiano? Perché prima scannarsi tra loro in una concorrenza spietata sul piccolo mercato italiano della PIA e poi, per non fallire, vendere tutto ai francesi, o agli arabi, o ai cinesi, o agli U.S.A?
Sono già OT, quindi mi fermo qua. Ma sta cosa proprio non mi quadra.
Un bel consorzio per un unico marchio tutto "made in Italy" che fa solo e unicamente attrezzatura di alto livello (o anche di alto livello) da vendere in tutto il mondo e fare neri tutti gli altri non sarebbe poi un'idea tanto folle. Perché non unirsi, invece, al gigante Mares? O al gigante Cressi?
Lo hanno fatto, per esempio, i costruttori di aerei militari americani: dato che nessun marchio, da solo, era più in grado di farne uno moderno e concorrenziale con il suo proprio budget, si sono consorziati e, insieme, investono 9-10 miliardi di dollari per sviluppare un oggetto che poi costerà, all'acquirente 150/160 milioni di dollari al pezzo (+ altri 15-30 di costo di assistenza, formazione piloti, accessori annessi e ricambi) senza manco sapere se poi ne venderanno solo 60 pezzi o 350 pezzi. Basta fare 2 conti per capire che se ne venderanno solo 60 ci saranno andati sotto pesante, se ne venderanno più di 300 hanno ottenuto il risultato. Tuttavia, comunque vada, il fatturato se lo dividono.