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Parere personale, le grandi marche ormai non hanno più quel team di atleti che avevano un tempo e non perdono più di tanto tempo in prove sul campo, o meglio si qualcosa fanno ma giusto delle piccole limature a quelle che sono per loro scelte commerciali irrinunciabili, quindi di base sono prodotti a volte molto belli e accattivanti ma decisamente poco performanti. Poi normale che dati in mano al super campione di turno che scende con piombo mobile a 50 mt a parare il cernione fanno scena... Idem sul discorso progettazione e scelta materiali costruttivi e modalità costruttive, Marco Bonfanti ha sfornato gioielli in carbonio, non fucili, ma la C4 di oggi è Omer non Marco Bonfanti e gli attuali fucili sono il fantasma di quelli che furono i C4 di Marco Bonfanti. Oggi come oggi ci sono produttori che puntano moltissimo sull'agonismo e basano la produzione proprio sulle specifiche dei loro atleti, fucili fatti e pensati per pescare, su direttive di chi a pesca ci va, tanto. La cosa bella è che hanno 9 volte su 10 prezzi molto ma molto più onesti di altri, esempio su tutti proprio Pathos cosi come Sigal, per restare in ambito arbalete, a seguire ci metterei Salvimar. Poi ovvio ci sono dei fucili pazzeschi, ma lo sono anche nel costo e sono appannaggio di chi può spendere tante centinaia di euro per il solo schioppo. Se dovessi consigliare un arbalete oggi come oggi senza dubbio su uno delle tre marche sopra riportate. La penso come te Giovanni, pero' la cosa assurda che un fucile affonda anche senz'asta vuole dire non provarlo neanche in vasca mahhh |