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Dico la mia sul tema donne. A mio parere c'è stato un errore di base nell'inserire la parte femminile nell'agonismo della pesca sub. In primis bisognava creare un bacino reale di atlete, cosa non semplice considerato lo scarso numero di atlete donna che praticano questo sport, e poi creare un circuito gare a parte con competizioni riservate solo alle donne. Certo, ci sarebbe voluto più tempo, e alla federazione interessava subito e ora per motivi che di sport hanno poco... quindi all'italiana abbiano fatto le cose male e frettolosamente. Per le atlete, diciamocelo chiaramente, alcune hanno impugnato un fucile solo quando hanno saputo che si creavano le gare per le donne, e che partecipavano solo facendo una selettiva anche senza andare a classifica e potevano ambire a sponsor e viaggi se pescate in nazionale (che poi in pratica ne venivano pescate dall'80% al 90%. e dai, diciamo le cose realmente come stanno, almeno qui su un forum...). Ora, se si vorrà riprendere l'esperimento in mano... bisognerà fare così, oppure esperimento fallito e chiusura campionato femminile... È anche vero che le ragazze in oggetto, hanno mantenuto stretta consegna del silenzio intorno a questi ritiri e debacle varie. Nemmeno Bardi ha voluto portare all'esterno i loro malumori. E allora di cosa stiamo parlando. Ognuno può dire la sua ma se loro tacciono la verità non si saprà di quali limiti hanno. Sul fatto di creare un circuito donne a parte va bene ma con quali risorse umane e finanziarie. Poi sul fatto dei viaggi e sponsor ci può stare ma nonostante ciò non è bastato a trattenere quelle che già avevano fatto esperienza ma che stranamente stanno rifuggendo da tutto. In una intervista Carlo Gasparri disse che ai tempi gareggiava per poter viaggiare nel mondo e poi quando smise, privo di stimoli, e dopo che l'amico Scarpati si infortunò all'occhio, proseguì come giornalista in RAI sulla scorta di quelle esperienze. Comunque, è talmente importante il settore femminile che bisogna fare di tutto per avere una squadra consolidata come le altre nazioni. Ma che parlassero loro così anche noi staremmo più in pace. Io sto scrivendo questo perchè ho contatti con una di loro e con altri nel giro della nazionale. Prova a chiedere a Congedo l'ultima trasferta in che termini la federazione ha partecipato alle spese. La realtà della non partecipazione è che alla resa dei conti i fantomatici viaggi erano in buona parte a carico loro. Stare a preparare con un certo anticipo con spese varie di tenuta mezzi, carburante, ecc...ecc... i maschietti assatanati e che davvero fanno salti mortali in nome di questo sport sono, come sempre è stato, ben disposti (più o meno oggi) a spendere anche di tasca loro, del resto chi ha fatto campionati sa che alla fine questo sport chiede sacrifici di tempo e denaro, mentre le donne che in vero sono meno accanite anche perchè vedono questo sport con ottica diversa si son fatte due conti e hanno deciso che il gioco non vale la candela. Oltre che pur essendo poche, qualche dissidio interno è nato. Il mio pensiero, non per "qualunquismo" ma per quanto sentito da persone coinvolte, è che prima va creato il bacino di utenza femminile serio e motivato, senza quello tutto ha poco senso. Non è semplice certo, ci vorrà tempo certo, ma diversamente tutto ha poco senso. Insomma... creare un circuito femminile forzando la reale situazione esistente all'interno di questo sport per me non può che portare scarsi risultati. E se in federazione, che vivono ogni critica come una martellata sui calli, fossero un pò più oggettivi, lo capirebbero anche loro. Anche se secondo me lo sanno bene... |