Neofita
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| Buongiorno a tutti, il bel filmato mostra indubbiamente un aspetto che credo tendiamo a sottovalutare e scacciare dalla mente durante la pesca e cioè la sensibilità e il grado di consapevolezza dei pesci. Il discorso, predatori loro, predatori noi, mi pare un po' un autoassolversi. Noi non siamo predatori nel senso stretto e puro del termine e non lo siamo in particolare noi che ci collochiamo, per altre battaglie, nel "primo mondo". Noi peschiamo principalmente per sport, uno sport che prevede, senza girarci intorno, l'uccisione di altri esseri viventi e non so in tutta onestà, se sia un'attività confacente al grado di sviluppo e consapevolezza, che abbiamo (forse) raggiunto. Certo sono consapevole che non si può dire smettiamo di pescare e sarei ipocrita se dicessi che non vado al mare anche io con una certa bestiale bramosia di cattura, ma scene come quella del video insieme a quelle che nel mio piccolo mi capita di provocare, un'orata o una spigola tremante sull'asta, un sarago infilzato nella sua tana/casa, una cerniotta sparata in fronte mentre si affaccia all'imboccatura per guardare che succede là fuori...mi fanno pensare sempre più spesso che fino a un attimo prima di incontrarci, quelle creature erano splendidi ed eleganti esseri perfettamente inseriti nel loro sistema e che quello fuori posto sono stato io e il mio dardo. Sarà per anagrafe o spero, anche per maggiore conoscenza, ma un po' vacilla la mia fierezza di "cacciatore" e non vi nego che quando una preda sfugge, una parte (vorrei sempre più grande) di me, gioisce. È incoerente forse...boh, vorrei pensare che sia un momento di evoluzione. Ps. Polpi e seppie non sono meno evoluti, anzi è studiata la loro capacità di apprendere e mostrare sensazioni emotive rispetto all'ambiente circostante. Un saluto a tutti.
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