Non che a suo tempo non sia riuscito a chiudere occhio per una settimana senza pensare a cosa fosse accaduto, ma in questi giorni, non so perchè, il ricordo mi ritorna continuamente in mente. Sarà l'astinenza da mare, sarà questo clima di merda che c'è a Londra, sarà che forse solo adesso sono riuscito a realizzare l'occasione più unica che rara offertami dal mare.
19 agosto, stesso posto che frequento da anni per la pesca al pesce bianco, franata naturale che sprofonda all'abissale profondità di 6 metri su un fondale sabbioso che si estende per tutto il golfo, mare calmo, acqua abbastanza limpida, condizioni classiche per una pescata tranquilla all'agguato in poca acqua, ma oggi non so perchè c'è qualcosa di strano, non so cosa sia ma il mare è diverso.
Tanto per cominciare è strapieno di piccole sardine morenti che si lasciano prendere senza troppi problemi con le mani mentre quelle sane sono più compatte e unite che mai.. qualche aguglia o spigoletta mi viene da pensare così mi apposto sotto un banco di mangianza per un aspetto e appena arrivo sul fondo vengo letteralmente travolto da un branco di cefali sui 3-4 etti che avrei potuto infilzare senza neanche premere il grilletto, sorpreso da tanta abbondanza sparo praticamente a casaccio nel banco foltissimo di cefali e ne colpisco 3 tutti della stessa taglia, li metto a cavetto e penso che un inizio migliore di questo non poteva esserci, bene!
Continuo con gli agguati per cercare di sorprendere qualche sarago di cui la zona è strapiena, ma quel giorno nada, neanche uno, allora decido di riprovare con un aspetto visto il risultato ottenuto, mi apposto ad un paio di metri di fondo e la situazione si ripete, ma stavolta con solo 2 cefali di dimensioni molto più generose. vengono all'aspetto di muso, punto il fucile nella loro direzione e quando sono a circa 3 metri da me e mi preparo a sparare il loro avvicinamento convinto e deciso si trasforma in una repentina fuga in tana... ma che cazz?! non hanno mai fatto una cosa del genere
, un po perplesso mi stacco dal fondo per risalire e quello che mi si presenta davanti agli occhi... non lo scorderò mai per il resto della mia vita: un tonno enorme, grande quanto una macchina di medie dimensioni, sicuramente più grande di me!! Mi sfila a una distanza di poco più di 2 metri, riesco ad ammirarlo per pochi secondi in tutta la sua maestosa bellezza, quello stacco netto di colore blu cobalto del dorso col bianco della pancia e il giallo dorato delle pinne dorsali... per un attimo mi è sembrato che quegli enormi occhi avessero incrociato il mio sguardo. Non sono bravo a stimare il peso di un pesce di queste dimensioni ma posso mettere la mano sul fuoco che superava i 100 kg e anche di un bel po'... un altro istante, mi da le spalle e sparisce nel blu.
Ritorno in superfice con l'adrenalina a 1000 e un sorriso da ebete stampato sulla faccia, mai avrei immaginato che un tonno potesse spingersi in così poca acqua e soprattutto in una zona piena di bagnanti e motoscafi, ma non finisce qui...
continuo a pescare ma non riesco a concentrarmi, non c'è niente da fare, nella mia mente si ripete continuamente la scena del tonno che mi sfila davanti, mi guarda e se ne va.. vabbe mi dico ''adesso posso anche uscire'' la scena che ho appena visto supera di gran lunga ogni cattura che potrei mai effettuare'' così inverto la rotta e continuo a costeggiare la parete con una pinneggiata spedita senza neanche provare a catturare qualche altro pesce quando ad un tratto passo accanto a un altro banco di sardine, le guardo e punto il fucile nella loro direzione, chissà che il pescione non si faccia di nuovo vivo.. neanche il tempo ti mettere a fuoco i pesciolini che un altro tonno (o forse sempre lo stesso) delle stesse dimensioni si butta a capofitto nel banco uscendo con la pinna dorsale fuori dall'acqua, continua il suo banchetto come se io non esistessi... un occasione troppo ghiotta per desistere sebbene ero perfettamente consapevole della forza di un animale tutto muscoli di quella stazza decido lo stesso di provare, magari con un tiro ben piazzato, mi metto al centro del banco di sardine e aspetto che torna per un altro attacco, dopo 10 secondi era di nuovo li, mi passa sotto la pancia, miro alla testa e... SBAM !! per un attimo il tempo si blocca, il tonno è stato colpito, è fermo sotto di me, non c'è reazione lo vedo per un attimo affondare di qualche centimetro... da un colpetto di coda.... è ancora vivo, prendo la sagola dell'asta e il tonno tutto d'un tratto parte, ma è ferito, sanguina, fa 2 giri scoordinati e poi scatena tutta la sua furia e punta verso il largo... una frazione di secondo e... TAC! NOOOOOOOOOO LA FRIZIONE DEL MULINELLO ERA CHIUSAAA, l'impiombatura del nilon non regge e il tonno sparisce nel blu lasciandosi dietro una scia di sangue
che cosa ho fatto?!
ho condannato a una morte vana un animale bellissimo che probabilmente non vedrò più libero nel suo ambiente naturale. L' adrenalina che avevo pochi secondi prima si trasforma subito in rabbia, frustrazione, tristezza. Esco dall'acqua, mi tolgo la muta, guardo verso l'orizzonte e il mare mi regala un altro magnifico spettacolo: gabbiani che si tuffavano a mare in picchiata e qualche pinna che usciva fuori dall'acqua, erano ancora loro, erano tanti... tantissimi...e banchettavano con le sardine, questa visione ha reso la pillola della mancata cattura un po meno amara, rincuorandomi che sebbene ne avessi ferito una ce ne era un intero banco a nuotare ancora nel nostro bellissimo mare
Edited by …roberto95… - 8/11/2014, 13:10