PescaSub & Apnea

LA PESCA IN TANA, Tecniche di pesca

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armido
view post Posted on 21/3/2012, 17:32




CITAZIONE (pamflona @ 11/12/2011, 17:20) 
Complimenti.. bel post!

Una domanda da parte mia.. nelle mie zone. saraghi raramente si intanano e quando lo fanno spariscono in meandri impenetrabili!! Come ti comporteresti?

P,

Vorrei saperti rispondere ...speriamo ci aiuti qualcuno :rolleyes:
 
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armido
view post Posted on 22/3/2012, 11:04




ragazzi non si è mai parlato dell'orario...è cosi'importante come per altre tecniche?
 
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fin
view post Posted on 8/4/2012, 15:43




non ho mai fatto pesca in tana,prometto che ora la inizio a fare propio perchè mi hai diciamo praticamente detto cosa e come farla
credo che non meriti solo un enorme bravo :)
 
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aspire5024w
view post Posted on 4/5/2012, 13:18




Grandioso!!!

.......................... Senza parole!!!!🏊🐟
 
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fabrizio862006
view post Posted on 2/8/2012, 07:26




Esauriente in tutto..
Adesso proverò anch'io di più la pesca in tana..
 
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view post Posted on 2/9/2012, 15:47
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Saragaro

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Bellissimo articolo complimenti! Da quando ho sette anni ho SEMPRE praticato questo tipo di pesca (prima con solo la fiocina, da quest'anno anche con un MiniSten Mares) perché, non avendo un'apnea lunga, pescare all'aspetto era troppo complicato. Al massimo piccoli aspetti fuori tana o comunque agguati, anche perché il fucile che ho non mi permette (credo) di pescare dentici o orate all'aspetto!

Comunque, la pesca in tana è anche molto divertente dal punto di vista "esplorativo", nel senso che si esplora nel vero senso della parola, e la cosa mi diverte molto. Purtroppo quest'anno ho pescato davvero poco col fucile che ho, in quanto uscito dalla pescata sono caduto e mi sono spappolato un alluce!

Consigli su come utilizzare bene questo fucile? Il settaggio è quello di fabbrica (asta da 8 mm, precarica da 25 atm, tre giri di sagola) tranne per una cosa, il fatto che uso una fiocina mares a 5 punte invece dell'arpione.

P.S. Ma il carichino per l'arpione può essere inserito nell'impugnatura (che è vuota e l'apertura è chiusa da due alette di plastica flessibili)?
 
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Gio8687
view post Posted on 2/9/2012, 16:53




CITAZIONE (Alessandro.Carocci @ 2/9/2012, 16:47) 
Bellissimo articolo complimenti! Da quando ho sette anni ho SEMPRE praticato questo tipo di pesca (prima con solo la fiocina, da quest'anno anche con un MiniSten Mares) perché, non avendo un'apnea lunga, pescare all'aspetto era troppo complicato. Al massimo piccoli aspetti fuori tana o comunque agguati, anche perché il fucile che ho non mi permette (credo) di pescare dentici o orate all'aspetto!

Comunque, la pesca in tana è anche molto divertente dal punto di vista "esplorativo", nel senso che si esplora nel vero senso della parola, e la cosa mi diverte molto. Purtroppo quest'anno ho pescato davvero poco col fucile che ho, in quanto uscito dalla pescata sono caduto e mi sono spappolato un alluce!

Consigli su come utilizzare bene questo fucile? Il settaggio è quello di fabbrica (asta da 8 mm, precarica da 25 atm, tre giri di sagola) tranne per una cosa, il fatto che uso una fiocina mares a 5 punte invece dell'arpione.

P.S. Ma il carichino per l'arpione può essere inserito nell'impugnatura (che è vuota e l'apertura è chiusa da due alette di plastica flessibili)?

sicuro sia da 8 l'asta??
e cmq si lo spazio vuoto con le alette nell'impugnatura serve proprio a quello....anche se dopo un pò cedono le alette!! ;)
 
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view post Posted on 2/9/2012, 17:14
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Saragaro

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Sicurissimo che l'asta sia da 8, è filettata ed ha lo scorrisagola, quindi non è libera :D Capito! Allora devo trovare un altro modo per portarmi dietro il carichino, il fucile dovrà rimanere immacolato ahahah :)

Comunque, consigli su come utilizzare bene il fucile? Nel senso, posso praticare aspetti o agguati?
 
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Gio8687
view post Posted on 2/9/2012, 17:26




il carichino ha un buco per passarci il sagolino in modo da non "perderlo" all'interno dell'impugnatura.....puoi semplicemente farci un cappio che poi passerai attorno al polso, e se non ti trovi col carichino che sventola (oltre che pericoloso in quanto si può incagliare in vari posti) puoi semplicemente inserirlo appena nel guanto, almeno, io faccio così!!
per quanto riguarda l'utilizzo del fucile, beh c'è poco da consigliare in quel senso, aspetti e agguati sono prerogativa di armi lunghe!!non è che sia legge, ma prova tu a far arrivare a "tiro" di un 50 saraghi, orate ecc degni di nota all'aspetto!salvo casi particolari ovviamente.... :bye1.gif:
cmq credo sia meglio cambiare topic per evitare di "sporcare" questo magnifico articolo!!! :rolleyes:
 
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view post Posted on 19/4/2013, 16:46
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Saragaro

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dunque qualche segno può essere la presenza do labbridi o castagnole fuori???
 
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view post Posted on 19/4/2013, 17:53
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DAJEEEE :fisch.gif:
 
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view post Posted on 14/6/2013, 11:00
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Spigolaro

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Personalmente amo tantissimo la pesca sia in tana che al razzolo...prometto che leggerò con attenzione tutto e appena posso dirò anche la mia...
a presto
Angelo ;)
 
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view post Posted on 15/6/2013, 02:44
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Spigolaro

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articolo molto interessante
 
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view post Posted on 15/6/2013, 08:40
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Spigolaro

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Ciao ragazzi! :D

Come promesso la scorsa volta, voglio provare anche io a dare un mio parere sulla pesca in tana. Sono nuovo di questo forum, e non so sinceramente ormai, quanti tanaioli convinti vi siano nel mondo della pesca sub (ormai chiamata meglio pesca in apnea). Parto con la premessa che, chi è convinto che ormai la pesca in tana sia obsoleta, si sbaglia di grosso. È vero, i pesci con il passare degli anni hanno avuto una certa propensione a sostare il meno possibile nelle tane, ma hanno comunque quell’indole che porta determinate specie di pesci comunque a entrare, anche solo per rifiatare negli spacchi.
Non voglio modificare o aggiungere qualcosa in più di ciò che ha detto Marco ,pertanto tutto molto esaustivo, ma voglio spiegarvi come intendo io l’approccio alla pesca in apnea.
Parto dalla fine del resoconto di Marco dicendovi subito, che non esistono, manuali, scritti di ogni genere, o chissà cosa per farvi prendere i pesci. Non basterà dunque una semplice ed esaustiva lettura per farvi fare la tanto agognata cattura. Ci vuole costanza, dedizione, e tanto spirito di osservazione.
Un consiglio che voglio darvi, soprattutto se masticate pochissimo di tana, è quella di cominciare a farla d’estate, per diversi motivi: Generalmente le condizioni meteo sono decisamente più stabili, quindi sole alto (fondamentale secondo me), e mare piatto fanno si che si possano trovare condizioni ottimali, sia per altre tecniche ma anche e soprattutto per pescare in tana. Entrate con un solo fucile e torcia. Perché? Se porterete con voi anche il fucile lungo per pescare magari all’aspetto e all’agguato, appena vi sarete annoiati, di controllare mille ed insignificanti spacchi, mollerete tutto e prenderete il fucile lungo, dove magari siete anche più bravi e più costanti nelle catture, vanificando quindi tutto il lavoro svolto in precedenza. Non voglio dire che, in una singola pescata non dobbiate pescare al libero, ma vi dico questo per esperienza personale, perché è successo anche a me. Quindi entrate con un solo fucile, ed incaponitevi a far saltare fuori la cena, vedrete che piano piano i risultati arrivano.
Arriviamo ad un punto saliente: molti si domandano: come faccio a sapere che quel determinato spacco e vuoto oppure no? È una cosa che a parole non si può descrivere; si chiama fiuto del pesce, che qualcuno erroneamente definisce peculiarità innate, che hanno solo determinati campioni. In realtà non è altro che una messa in atto di costanza, passione e dedizione. Insomma la memoria incamera attraverso l’esperienza continua inconsciamente situazioni particolari,che in fase di pesca ti portano a perlustrare porzioni di fondale più promettenti e pescabili rispetto altri. Stessa cosa accade nella scelta degli spacchi da visitare. In sostanza sensibilizziamo le percezioni.
La pesca in tana, come quella al libero si è evoluta molto. Adesso esiste una tecnica che comunemente viene definita “razzolo”, che è un mix di tutte le tecniche, che serve all’individuazione delle così dette “zonette” che fanno pesce, con la fase finale della cattura quasi sempre in tana. Come già accennato da Marco, ormai trovare le tane mastre è difficilissimo, soprattutto su fondali relativamente bassi entro i 15 metri.
Ora provo a spiegarvi, per mia esperienza come mi comporto a seconda dei casi.

Fino ai 15 mt:

è la tecnica che sostanzialmente preferisco. La pratico fino ad una profondità di 15 metri, perché ritengo che pescare in tal modo, oltre questa quota sia dispendiosissimo di energie. In questa fascia di fondo mi muovo ad istinto, generalmente non vado buco per buco, perché mediamente i pesci sono più rari e anche più piccoli, e soprattutto più sparsi, quindi di solito non trovo situazioni generali che mi fanno fare più di due o tre spari nello stesso buco anzi, la maggior parte delle volte entro questa fascia trovo pesci isolati. (considerate che io pesco in Sardegna, zona notoriamente buona per pescare in genere ma molto meno redditizia in tana, soprattutto in una fascia come questa. È brutto dirlo, ma il comportamento scorretto, con i gommoni o con i semplici maialetti della trainetta, ha portato i pesci ad essere molto scaltri. Azzarderei quasi che è molto più semplice un approccio di questo tipo su fondali di grotto relativamente basso, ad esempio come il Lazio e Puglia).Come già detto mi muovo a razzolo, con continue perlustrazioni sia dalla superficie, ma e soprattutto a mezz’acqua e a un metro un metro e mezzo dal fondo, avanzando molto ma molto lentamente, come se stessi facendo un agguato ad un sarago difficilissimo. Riesco così “attaccato” al fondo, a percepire tutti quei piccoli segnali che fanno la differenza come: scodate improvvise, con sollevamento di pulviscolo, occhiatine e pesciolini, spesso della stessa specie, che entrano ed escono da uno spacco, o l’uscita spesso dei pesci dopo il nostro passaggio. Per questo consiglio infatti di tenere il busto dritto, e durante la planata è importante non fare movimenti bruschi, che possono spaventare i pesci. A questo riguardo infatti è d’obbligo come in quasi tutte le tecniche, avere una pesata neutra che consentirà ogni volta (modificando la pesata a seconda della profondità di volta in volta) di restare completamente a mezz’acqua se lo volessimo,oppure di risalire o scendere lentamente con un leggero colpo di pinne. In questa fase inoltre, potrete colpire i pesci i vari modi, se sufficientemente vicini, in caduta, in tana, al volo, dopo aver aggirato un masso. Un altro consiglio che vi do, se deciderete di comportarvi così, è quello di effettuare ogni tanto delle gincane a u. Vedrete che scoprirete dei pesci celati o/e soprattutto degli spacchi, che con determinate angolazioni non vedrete. La tecnica del razzolo ci aiuta anche a lasciar perdere tutti quegli spacchi ampi che, non vale la pena di controllare, ma che in apparenza anche dalla superficie sembrano promettenti. Come già detto non si può spiegare tutto, e toccherà a voi scendere in campo. Un ultimo consiglio sulle attrezzature: entro questa fascia personalmente pesco con un piccolo 45 ad elastici con fiocinetta, perché i pesci generalmente non sono mai troppo grossi, ed è un fucile talmente maneggevole e piccolo da poter essere infilato da per tutto. Non faccio uso di plancetta, perché comporta la vanificazione dell’azione di pesca, tralasciando tutte quelle porzioni di fondale promettenti che debbono per forza di cosa, essere perlustrate a pinne ed essere visionate per bene. Tengo semplicemente il pallone a siluro, molto più scorrevole in questo caso, con gli oggetti di riserva e il classico spillone, che in questi casi di pesca a razzolo e tana tengo sempre sotto la boa. Non ho esperienza invece di gps, che invece sarebbe opportuno che io impari ad usare.

Dai 15 ai 20 mt

Ho scritto dai 15 ai 20 metri, perché io ancora, non sono all’altezza di pescare oltre. Solo un paio di volte sono sceso a circa -22, ma l’ho saputo dopo aver fatto il tuffo.
In questa quota penso si possa parlare seriamente di pesca in tana, e quando lo faccio generalmente se il giro di pesce è tanto, mi diverto perlustrando buco per buco e tralasciando gli spacchi ampi, dove generalmente non gira nulla (a meno che non vedo entrarci un cernione dentro), a parte le rare volte, soprattutto in condizioni di buio totale, che si trovano i mostelloni e capponi. Ma è molto raro.
I fondali migliori per pescare in tana, almeno dalle mie parti, sono composti da grossi massi misti a posidonia e sabbia, magari con le spacchi quasi invisibili, contornati da un ciuffo di posidonia. Ricordate: dovete controllare tutti quei punti dove dalla superficie, vi sembra che non vi siano tane. È proprio lì che dovrete concentrare gli sforzi, e dove sorprendentemente troverete gli spacchi migliori. Come già saprete il metodo migliore per affacciarsi a queste tane, è quella comunemente definita a“Pinne in Aria”, affacciandoci comunque alla tana in modo circospetto e silenzioso, pronti con torcia e fuciletto appaiati a sparare. L’uso della torcia deve essere limitatissimo, e solo in condizioni di buio totale.
Molto importante è il concetto di “pesce chiama pesce”. Che cosa voglio dire? Vi suggerisco, per esperienza personale, di non sparare i tordi comuni, soprattutto se non raggiungono buone dimensioni. Proprio questi pesci, come i cefali e le salpe per l’acqua libera, mi hanno aiutato ad imparare e conoscere come si muove il pesce. Talvolta, e anche spesso, saranno proprio questi pesci a portarvi sulle tane buone. Quindi almeno che non sia un bel marvizzo (pesce che io apprezzo tantissimo), o un tordo nero di 700/800 gr (che cucino bollito con un filo d’olio) credetemi, non vale la pena sparare, e usateli invece come sentinelle. Per quanto riguarda la pesca in franata o la pesca della cernia, io non ho particolari esperienze, quindi rimando a chi più esperto di me, a fornire esempi e consigli. Per quanto riguarda la pesca in tana d’inverno, personalmente non penso che si differenzi molto da quella praticata nel resto dell’anno, anche se talvolta può essere veramente duro praticarla, a causa delle mute pesanti, della temperatura, e della sua complicata applicazione in quanto il pesce tende ad essere meno mobile, rendendo necessaria una perlustrazione a segnale. D’inverno io non pesco quasi mai in tana, e mi dedico a pesci come le spigole, uno dei tanti che mi fa uscire completamente fuori di testa tanto mi piace. Un attrezzo molto importante a mio avviso per la pesca in tana, soprattutto in zone molto lontane dalla costa, è l’utilizzo della plancetta (cosa che come già accennato non utilizzo al razzolo). Io infatti la utilizzo in tutti quei posti che presentano, ampie fasce pescabili molto al largo, dove vi è la necessità di percorrere qualche miglio, prima di arrivare nella zona prescelta. Ad esempio su litorali prevalentemente sabbiosi, dove vi è il bisogno effettivo di saltare ampie porzioni di sabbia o posidonia. Per quanto riguarda i fucili, anche in questo contesto utilizzo in prevalenza arbalete, nella misura di 56 cm, senza però l’utilizzo della classica fiocinella, ma con una taitiana con aletta corta, punta affilatissima e aletta convessa leggermente verso l’esterno. Tengo l’asta molto corta perché non sopporto il brandeggio di questa misura con la fiocinella. So che è un rischio usare la punta unica, ma ho fatto questa scelta per motivi pratici. D'altronde è inutile usare un qualcosa che non ci piace, o che può darci fastidio durante l’azione. C’è da considerare poi che l’utilizzo della taitiana ci fa sparare solo pesci di una certa taglia, evitando catture di pesci non all’altezza di una fucilata. L’utilizzo del pedagno poi è essenziale. Non ho problemi di nessun tipo a portarmi appresso il pallone durante le mie perlustrazioni, e il nylon non mi dà alcun tipo di fastidio con questa tecnica, tutto al contrario quando pesco al libero. L’utilizzo del pedagno è da ricercarsi in tutte quelle situazioni dove, dovremo segnare un sasso buono per ritrovare il punto (magari se c’è molto torbido) mentre siamo in perlustrazione e abbiamo bisogno di risalire per prendere fiato, oppure per pedagnare semplicemente la zona e perlustrare il circondario senza l’assillo della boa per chi ovviamente non la sopporta.
Spero con questo di aver dato il mio modesto e piccolo contributo a tutti quelli che vorranno cimentarsi con la tecnica della vecchia ma bellissima arte della pesca in tana, ma sappiate che la differenza la farà il mare con l’esperienza diretta. Che se ne dica, oggi come oggi, pescare costantemente bene e proficuamente in tana, è molto difficile e faticoso, dandoci però uno stimolo e una soddisfazione in più.

Insomma la pesca in tana è un arte!

Angelo
:bye1.gif: :bye1.gif:
 
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Dolphine9
view post Posted on 16/7/2013, 18:05




Questo è uno dei post più belli e completi che abbia mai letto.
Complimenti a tutti,soprattuttob a Marcoauf ;)
 
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153 replies since 8/1/2009, 14:10   15640 views
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