C'è un particolare della demoltiplica che vale la pena chiarire: serve a superare il limite fisico della velocità di contrazione degli elastici.
Se un elastico, a vuoto e in aria si contrae, diciamo, a 50 m/s, è evidente che questa è la massima velocità raggiungibile da una trazione diretta.
1) Con le demoltipliche succede che per ogni cm di contrazione della gomma l'asta viene spinta per due cm, consentendo velocità più elevate.
2) Il limite però è che la forza applicata sull'asta (quindi l'accelerazione) è la metà, Che in fondo è il motivo per cui sono stati concepiti i paranchi: per spostare carichi troppo pesanti, ed il motivo per cui si riescono a caricare configurazioni mostruose di gomme.
La conseguenza di 1) e 2) è che un sistema demoltiplicato potenzialmente imprime all'asta velocità superiori a qualunque sistema a trazione diretta, ma ha bisogno del doppio delle gomme per farlo (e di un complicato lavoro di ottimizzazione o accordatura per farlo bene, visto il numero di variabili che si introducono nel settaggio).
Da qui si spiega anche il (relativo) poco successo di sistemi demoltiplicati presso gli arbageppetti: sono molto impegnativi da progettare e ottimizzare, e tutto sommato nell'80 o 90 percento dei casi nei mari italiani danno poco vantaggio "tattico" rispetto a sistemi più semplici.
Poi, per fortuna, ci sono i visionari, gli sperimentatori, gli imprenditori e i pazzi che guardano avanti